LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Secondo posto, almeno per una notte, terza vittoria di fila. E poi il miglior attacco con 20 reti in 9 gare, una persino di testa su calcio d’angolo, che a Roma è quasi un evento: mancava addirittura da un anno esatto, l’ultimo di Destro, contro il Chievo il 18 ottobre del 2014. Eppure Daniele De Rossi, che infrangendo il tabù ha bagnato con il gol la gara numero 500 nella Roma, non riesce a sorridere: colpa dell’ennesima giornata senza tifosi. «Peccato per il gol sotto la curva sud vuota, è un grandissimo dispiacere. Il più bel regalo per la cinquecentesima in giallorosso sarebbe la soluzione di questo problema. Curioso però che abbiamo segnato su corner oggi, che in attacco giocavano i sette nani». E arriva la carezza di Totti: «Daniele meritava una festa così».
In attesa che i 5-6 mila romanisti rimasti fuori il numero 16 prova quantomeno a godersi il momento: «Sono contento perché abbiamo vinto, non era facile, l’Empoli è organizzato tatticamente, soprattutto a centrocampo, sarà sempre complicato con loro, ma ci stanno tanti scontri diretti, non potevamo non sfruttare questa gara. E sarà complicato complicato anche martedì a Leverkusen, con loro ci giocheremo la qualificazione». Anche Garcia guarda al futuro: «Nelle prossime sei partite ci giochiamo tutto», ammette. Ma di fronte a chi gli rimprovera un primo tempo sonnecchiante e il calo di tensione degli ultimi minuti, l’allenatore replica: «Nella ripresa siamo stati padroni del campo. E poi l’Empoli ha fermato il Napoli e battuto il Sassuolo. Ma è vero, negli ultimi cinque minuti ho perso la voce per motivare i giocatori. Scudetto? Favorito è chi arriva in fondo, l’obiettivo era essere secondi a fine serata».
Il sorriso più grande è però per il rientro di Castan. Si era fermato a Empoli un anno fa, è tornato con l’Empoli dopo la parentesi di Verona alla prima di campionato. «Il guerriero è tornato», il saluto che gli riserva Garcia, lui non può che ringraziarlo: »Dopo molti momenti difficili è arrivata una gioia rigiocare all’Olimpico, ora ho più fiducia. Lo scudetto? Possiamo sognarlo, ma serve mantenere i piedi per terra».