LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Non vuole rischiare nulla, la Roma, abituata a pagare troppo spesso un conto molto salato alle nazionali. E se gli infortuni che capitano durante le partite non sono prevedibili, è diverso il discorso per i giocatori già bloccati in infermeria e comunque convocati dai rispettivi ct. Vedi Edin Dzeko, fermo dalla gara con il Carpi per una lesione di primo grado al collaterale del ginocchio e comunque chiamato dalla Bosnia per il doppio impegno con Galles e Belgio. La Roma è molto preoccupata e sta vigilando sulla vicenda, riuscendo, per il momento, a rinviare la partenza dell’attaccante a domani. Dzeko vuole andare per stare vicino ai suoi compagni, anche se non dovesse giocare, provando al massimo a scendere in campo per la seconda sfida, quella di martedì prossimo. «Se starà meglio, gli farà anche bene fare qualche minuto in nazionale», la tranquillità di Garcia al termine della gara vinta col Palermo, grazie alla quale il tecnico ha ritrovato ossigeno nell’asfissia delle tante critiche. Occhi puntati su Dzeko, quindi, mentre dovrebbe rientrare dalla Grecia Manolas per dei problemi alla schiena.
Una rosa acciaccatissima dovrà recuperare più pezzi possibile per la ripresa del campionato, dopo la sosta, contro l’Empoli. Giorni che potrebbero essere utili per Rudiger, alle prese con un’infiammazione al ginocchio sinistro, quello al quale è stata fatta una pulizia menischea prima del trasferimento nella capitale. E le infiammazioni (Maicon insegna) non sono gestibili se non con il riposo e delle cure specifiche, potendosi ripresentare in qualsiasi momento. A Trigoria si vuole scongiurare in tutti i modi la possibilità di un ritorno sotto i ferri, ma i tempi del recupero non sono prevedibili. È stato chiamato dalla Francia Digne, che bene sta facendo con la maglia della Roma e dovrà sostituire l’infortunato Trémoulinas.