Urlo Nainggolan: «Più forti anche della Juve»

19/09/2015 alle 15:17.
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GASPORT (A. PUGLIESE) - Quando è apparsa la foto di mamma Lizy ha trattenuto le lacrime a stento, sbiascicando qualche parola con il groppo in gola: «A lei devo tutto, mi ha aiutato nelle difficoltà. Peccato che non possa vedere i momenti migliori della mia vita». durante lo slideshow di Roma Tv per un attimo ha aperto il suo cuore e sotterrato la spada di guerra. Per poi riaffilarne la lama subito dopo, quando si è tornati a parlare di calcio. «Questa stagione siamo ai livelli della , se non oltre. La vittoria con i bianconeri per me è stata molto importante, quella è una partita che sento sempre molto per via dei tanti battibecchi con i tifosi. Un successo che ci ha detto che possiamo battere anche le grandi, speriamo di far meglio della scorsa stagione».
Il suo percorso che, a conti fatti, non vuol dire altro che vincere lo scudetto. La Roma quest’anno è partita per arrivare lì e questo lo sa bene, lui che la scorsa estate è stato a lungo in ballo tra la conferma in giallorosso e le lusinghe bianconere. «Ma l’unica cosa che volevo era rimanere qui e ora spero di farlo a lungo. Cagliari è stata una tappa importante, lì sono cresciuto davvero e forse un giorno ci tornerò. Ma qui ho trasformato i sogni in realtà. Come giocare la ». Già, dove mercoledì scorso è riuscito a fermare il , anche senza il gemello . «Per me lui è importante anche fuori dal campo, come a Cagliari lo era Pinilla, che è di fatto un fratello. Ma nella Roma ci sono tante persone a cui sono legato come , , e : Daniele è una persona stupenda, un vincente, non pensavo neanche fosse così tranquillo e umile. E poi : ci tiene, mi vuole bene e mi dà dei consigli, anche se a volte poi faccio di testa mia».

A CUORE APERTO E poi c’è l’altro , quello privato, divertente e sincero. «Mia sorella Riana è importante, ma devo dire grazie soprattutto a mia moglie Claudia per tutto quello che fa per me, con lei ho trovato stabilità e una figlia come Aysha, la mia più grande tifosa. Lei mi dà felicità e serenità». Quella tipica dei bambini, molti dei quali oggi si fanno la cresta alla . «Oramai non la posso più togliere», ci scherza su lui. Che poi torna serio quando parla del Belgio, della sua Nazionale. «Dopo la mia mancato convocazione al Mondiale ci sono state molte discussioni. È stata una delusione, ma con la Roma ho dimostrato di meritarmi quel posto». Come la Roma ha dimostrato di non aver sbagliato a credere in lui.