IL TEMPO (A. AUSTINI) - Quanto di più lontano dal compleanno che sognava. Lo passerà in clinica a fare esami, insieme a Dzeko e Keita, sperando che non debba fermarsi a lungo: oggi Totti «festeggerà» con parecchi pensieri i suoi 39 anni, tra la paura di un nuovo infortunio serio e la clessidra della carriera sempre più vuota. Quando si dice: la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Nella stessa giornata in cui il Barcellona piange per lo stop di Messi, la Roma perde due centravanti in un colpo solo, senza dimenticare il regista maliano utilissimo nel momento in cui De Rossi deve arretrare in difesa. E se per Dzeko le sensazioni non sono così negative - una distrazione al collaterale del ginocchio destro da valutare - per il capitano c'è già la certezza di un problema abbastanza serio al flessore. A nulla è servito il riscaldamento accurato fatto durante l'intervallo. «Mi sa che mi sono fatto male», ha sussurrato Totti, uscendo dall'Olimpico a bordo di una macchina della società in compagnia di Vito Scala. Sperava di poter effettuare subito i controlli alla coscia destra lesionata, ma gli è stato consigliato di rinviare a oggi gli accertamenti a Villa Stuart.
La scena in campo ha ricordato quella di Roma-Napoli di due stagioni fa: il capitano avverte una fitta dietro la stessa gamba, si sdraia a pancia in giù con una smorfia che dice tutto, mentre mostra ai medici il punto dolente. Stavolta è leggermente più in basso rispetto alla grave lesione mio-tendinea del 18 ottobre 2013 che lo tenne fuori due mesi. Lo scorso marzo ha accusato un problema simile e si è dovuto fermare un altro mesetto, ora di sicuro tornerà dopo la sosta e nella migliore delle ipotesi se la caverà in quattro settimane. La sua partita contro il Carpi è durata uno scatto, sufficiente a propiziare il quarto gol di Salah, ma deleteria per i muscoli messi a dura prova da 21 anni di calcio senza sosta. Totti deve fare i conti con l'inevitabile usura dovutà all'età: ieri a mezzanotte ha spento 39 candeline insieme a familiari ed amici, oggi spera di poter offrire torta e pizza a Trigoria con una diagnosi non troppo impietosa da sopportare.
Lo stesso dicasi di Dzeko, che ha preso due brutti colpi sul piede ma si è fatto male con un movimento innaturale: il ginocchio gli si è leggermente girato, il dolore si è fatto sentire ma i medici sperano che i danni al collaterale e alle altre strutture non siano seri. Ottimista anche il bosniaco che sorrideva in panchina durante il secondo tempo mentre il dottor Riepenhof lo visitava. Dzeko ha trascorso la serata con il ghiaccio sul ginocchio e ancora non si è del tutto arreso all'idea di saltare la trasferta di Borisov. Possibile comunque che venga preservato nelle prossime due partite e rientri direttamente alla prima gara dopo la sosta di ottobre: oggi la verità, attesa anche dalla nazionale bosniaca che ha bisogno dei suoi gol per non abbandonare del tutto la rincorsa all'Europeo.
Da capire anche i tempi di recupero per Keita, che la Champions la salterà sicuramente: come Totti ha accusato un risentimento al flessore foriero di una probabile lesione. Garcia deve quindi fare i conti con un'infermeria improvvisamente affollata. In Bielorussia martedì non ci sarà Rudiger, mentre Iago Falque e Florenzi, ieri entrambi in tribuna, partiranno con la squadra e verranno valutati a poche ore dal fischio d'inizio. Ha più chance lo spagnolo di giocare, mentre il terzino romano punta al rientro a Palermo. Se al suo posto potrebbe essere confermato l'ottimo Maicon di ieri, in attacco Gervinho è favorito per fare il centravanti insieme a Salah e uno tra Iago e Iturbe. Indisponibile il giovane Ponce che non fa parte della lista Uefa. Ieri non era tra i convocati ma si è rivisto in panchina Szczesny. Sulla carta è fuori per il Bate, oggi proverà ad allenarsi per testare le condizioni della mano infortunata.