IL MESSAGGERO (M. DI RIENZO) - Imprenditore di successo nel settore della componentistica in plastica per auto, moto ed elettrodomestici, con 12 stabilimenti di cui 8 in Italia e 4 tra Francia, Germania, Slovacchia e Brasile, per un totale di 2.500 dipendenti. E’ il piccolo impero che fa capo a Maurizio Stirpe, 57 anni, ciociaro doc, presidente di Unindustria Lazio e al vertice del Frosinone Calcio da 13 anni. Prima di lui sul finire degli anni ’60 lo erano stati anche suo padre Benito e lo zio Roberto. Sabato prossimo al Matusa arriverà la Roma, squadra di cui Stirpe è un grande tifoso.
Presidente, sabato non sarà un giorno come tutti gli altri. Il suo cuore sarà diviso a metà?
«Avvertirò di sicuro una grande emozione, ma il mio cuore non potrà essere diviso a metà. Sono da sempre un tifoso giallorosso, ma quando in campo c’è la mia squadra, il cuore batte solo per il Frosinone. Giallazzurro e basta, insomma».
Come e quando è nata questa grande passione per la Roma?
«Sin da bambino, tra i 9 e i 10 anni, faccio il tifo per la Magica. La prima volta che entrai all’Olimpico con mio padre, pure lui tifosissimo della Roma, rimasi incantato e ricordo che il cuore mi batteva forte».
Quale è stato il giocatore giallorosso che l’ha più entusiasmata tra passato e tempi recenti?
«Quando ho iniziato a tifare Roma mi piaceva De Sisti, poi negli anni ’80 mi entusiasmava Falcao. Il campione dei tempi più recenti sicuramente Francesco Totti, il mio idolo».
Sabato prossimo se lo ritroverà al Matusa da avversario.
«Nonostante l’età è ancora un giocatore molto insidioso, per questo non vorrei stare nei panni di chi in campo, nel mio Frosinone, dovrà marcarlo».
Prima della sosta la Roma ha battuto i campioni d’Italia della Juventus, entusiasmando per gioco e determinazione. Sarà la volta buona per vincere lo scudetto?
«E’ presto per poterlo dire. La Juve ha ringiovanito i ranghi e le manca solo equilibrio, ma ha mantenuto comunque intatte tutte le potenzialità. Insieme alla Juventus e alle due milanesi, però, ci sarà di sicuro anche la mia Roma per la volata finale».
Da quest’anno il Frosinone ha iniziato una stretta collaborazione proprio con il club della capitale da cui è arrivato in prestito il talentuoso Verde. C’è la possibilità che la sua possa diventare una società satellite di quella giallorossa?
«Non mi piace il termine satellite. Diciamo piuttosto che potremmo sviluppare delle sinergie con la Roma, ma così come pure con altri club. La Roma è stato solo il primo canale di collaborazione aperto».
A disposizione dei tifosi giallorossi ci saranno solo 2.000 biglietti. In tantissimi, anche tra quelli di casa, non potranno essere presenti al Matusa. Può confermare l’accelerazione per la costruzione del nuovo stadio?
«Una volta che il Comune avrà concluso i lavori di propria competenza per il nuovo impianto da 12.000 posti, noi completeremo l’opera portando la capienza a 16.000».
Presidente Stirpe, ma come andrà a finire la sfida di sabato in Ciociaria?
«Noi del Frosinone siamo l’esempio vivente che nel calcio può accadere di tutto. L’impegno è arduo, però dopo due sconfitte bisognerebbe muovere la classifica. Contro la Roma dovremo puntare sulle qualità che ci hanno consentito di approdare in A, vale a dire spirito di sacrificio, compattezza e intensità. Armi che potrebbero permetterci di centrare un risultato positivo».