IL TEMPO (E. MENGHI) - «Piacere, mi chiamo Antonio Rudiger e mi manda Loew». Parla il nuovo centrale giallorosso, 22 anni e già nel giro della nazionale tedesca: «Il ct era favorevole al mio trasferimento alla Roma perché ama il modo di giocare di Garcia. In Germania, l’Italia è famosa per il lavoro difensivo e, per un centrale come me, all’occorrenza terzino destro, è il campionato giusto. Qui voglio raccogliere i maggiori successi e giocare le mie carte per l’Europeo».
Il consiglio di operarsi al ginocchio per una «pulizia» era arrivato proprio da Loew e a Trigoria nutrono altrettanta fiducia in lui: il prestito dallo Stoccarda è costato 4 milioni con diritto di riscatto a 9 che sarà praticamente automatico a fine stagione. Totale 13, come Benatia, che veniva da un’annata storta all’Udinese per via di un infortunio. Storia simile quella di Rudiger, che respinge però il paragone: «Lui è forte, ma io ho la mia personalità». La sua esperienza in Bundesliga può essere d’aiuto contro il Leverkusen: «Non abbiamo nulla da temere, questa Roma ha qualità». Per Rudiger la Champions è una novità ed esordire contro il Barcellona sarebbe un sogno. Prima, però, conta di andare a Frosinone, almeno in panchina: «Non ho dolori al ginocchio, sembra che tutto proceda per il meglio, ma deciderà il mister». Costretto l’ultima volta ad arretrare De Rossi: «Daniele – spiega il dg Baldissoni – scherza sempre dicendo che la Roma ha in casa il centrale dei prossimi anni. Garcia ha fatto una scelta di natura tattica, il pacchetto di difensori è completo».