Nainggolan va in regia e toglie spazio a Pjanic. La Roma sbanda a destra

30/09/2015 alle 14:17.
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GASPORT (A. PUGLIESE) - Ti trovi a giocare contro il Carpi e allora va anche bene, poi però spunta la e senza un regista di ruolo anche il Bate Borisov sembra di colpo il . Con la differenza che contro il vero ti sei difeso e basta e pazienza se in quell’occasione si è dovuto preoccupare più di scalare tra i due centrali che costruire. Ieri, invece, la Roma doveva fare la partita ed il naufragio iniziale si è materializzato proprio lì, in mezzo al campo. Con ancora in difesa e out, lì ci ha spedito a costruire gioco, con il belga che quel ruolo lo ha fatto anche in nazionale. , però, si è trovato subito spesso fuori posizione, non è mai riuscito a dare ritmo e geometrie, con che così si è istintivamente abbassato e accentrato per cercare di far ripartire la manovra, andando di fatto lui a fare proprio il regista. Il risultato? Un imbuto a destra che è diventato un’autostrada per gli inserimenti di Mladenovic e le giocate di Volodko, con il piccolo travolto dal punto di vista del ritmo e della fisicità. Poi, sul 3-0, ha provato a rimediare ai suoi errori con spostato proprio in regia, a sinistra e a destra per provare ad arginare le discese dello stesso Mladenovic. Mossa inutile, subito archiviata con l’inserimento di ed il passaggio al .

HARAKIRI AL CENTRO - L’atteggiamento iniziale della Roma, dunque, è un harakiri, contro un Bate che gioca con un baricentro molto basso (45,6 metri) e Yablonski a schermare la difesa. Tanto è vero che la squadra di ritrova equilibrio solo quando passa al , con in difesa e tra i trequartisti, insieme con lo stesso . A quel punto il problema del regista è di fatto bypassato, perché e non si pestano più i piedi ma giocano uno accanto all’altro, in mediana, trovando spazi ed equilibrio. Fino ad allora, invece, non era stato così, come testimoniano anche le 22 palle perse del bosniaco ed i 109 palloni giocati da . Insomma, a fare gioco tra i due di fatto è chi ha meno fantasia e qualità (il belga, appunto), mentre è costretto ad andarsi a trovare i palloni, rischiando spesso anche di sbagliarli. Lì, nei primi 35 minuti, si crea il buco che affonda la Roma. Basti pensare che lo stesso Mladenovic — doppietta a parte —, è anche il giocatore che tocca più palloni tra quelli del Bate Borisov: esattamente 65 (l’11,9% dei 548 totali dei bielorussi), un’infinità per un terzino.

TRA ERRORI E INTERCETTI - , invece, trova invece maggiore equilibro proprio con una fonte di gioco a suo fianco. Libero finalmente da compiti d’impostazione, può dedicarsi a quello che sa fare meglio: correre, contrastare, recuperare palloni e ripartire. Così chiude la sua gara con la bellezza di 15 palloni recuperati e intercetti, numeri che farebbero pensare a tutt’altra partita. In realtà, ci sono anche quegli 11 passaggi negativi che fanno il paio con i 12 di e che avvengono quasi tutti proprio quando i due non trovano la posizione, nei primi 35’ di gioco. Non è un caso che anche , da questo punto di vista, abbia numeri molto brutti, con 14 palle perse e 10 passaggi negativi. Con troppo stretto centralmente, al terzino giallorosso è mancata una linea di passaggio sugli scarichi iniziali. Al resto, poi, ci ha pensato proprio Mladenovic.