IL TEMPO (A. AUSTINI) - Altro che regalo per la centesima panchina di Garcia. La Roma affonda a Borisov e complica maledettamente il suo cammino in Champions, regalando un tempo e tre gol ai modesti bielorussi del Bate. A nulla serve la reazione della ripresa dopo i cambi di Garcia, che sistemano una formazione troppo sbilanciata.
Vada per le assenze pesanti, ci sta recriminare un po’ sugli episodi, perché a livello di occasioni i giallorossi meritavano almeno il pareggio e due reti incassate su tre sono sul groppone di Szczesny, ma giustificare solo con la casualità questa sconfitta sarebbe ingiusto e pericoloso per il futuro. I limiti della squadra dopo 8 gare ufficiali sono abbastanza chiari: senza Castan e Rudiger e senza un terzino destro di ruolo la difesa non regge. Florenzi ha dimostrato tutti i suoi limiti in fase di copertura ed è entrato in partita quando è tornato a fare il suo vero mestiere: l’attaccante esterno. Con l’arretramento di De Rossi il centrocampo perde l’uomo in grado di dare equilibrio, mentre Nainggolan è ancora lontano dalla condizione di un tempo. L’attacco, invece, si affida troppo all’estro dei singoli e in una serata in cui Salah non ne azzecca una diventa difficile trovare il gol. In generale non c’è organizzazione ma tanta improvvisazione.
La partita di Borisov è per metà un incubo e per l’altra parte un’affannata rincorsa a correggere i propri errori. Eppure, con indosso la maglia grigia che non piace ai tifosi, la Roma sembra partire bene. Spinge, spaventa la difesa del Bate Borisov con le accelerazioni del suo attacco leggero, dove Iturbe agisce da centravanti in mezzo alle frecce Salah-Gervinho. Ma nel giro di 4 minuti va in onda un film dell’orrore. Al primo affondo i bielorussi passano: un altro gol da comiche incassato dai giallorossi dopo un flipper in area. Se poi sbaglia pure Szczesny, al ritorno ieri dopo l’infortunio col Barcellona, allora è notte fonda: Mladenovic lo sorprende completamente fuori posizione con un tiro inatteso e arriva la mazzata del 2-0. Alla mezzora il colpo del ko, stesso marcatore e un’altra mezza papera del portiere polacco che non si è dimostrato pronto a giocare.
Garcia corre ai ripari con colpevole ritardo. Prima risistema la squadra con il 4-4-2, dove inizialmente Vainqueur va a fare l’esterno destro a centrocampo per dare una mano al tartassato Florenzi. Poi è Iago Falque, recuperato in extremis, a dare il cambio allo stesso Vainqueur prima dell’intervallo. A inizio ripresa tocca all’inguardabile Iturbe la sostituzione: Florenzi avanza a centrocampo, il neo entrato Torosidis gli copre le spalle da terzino, Maicon che pensava di partire titolare resta in panchina.
Il gol per provare a riaprire la partita arriva al 66’ con una bella combinazione Salah-Iago-Gervinho. La prima giocata offensiva azzeccata da Digne porta al 3-2 di Torosidis, ma subito dopo, sulla traversa di Florenzi, si spengono le speranze di rimonta. L’ingresso finale del baby Soleri è la foto dell’emergenza: Dzeko dove sei?
Ora per la qualificazione si fa durissima. Il Barcellona ha battuto con molta fatica il Bayer Leverkusen ed è in testa, alla Roma servono sei punti contro i tedeschi per annullare i danni devastanti della sconfitta di ieri contro i più scarsi del girone. Prima della sosta c’è Palermo. Guai a sbagliare ancora.