IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Diciamo che per i giallorossi non è proprio un momento fortunatissimo. Nemmeno quando segnano cinque gol (cosa che non succedeva dal 1 aprile 2012), schiantando il modesto Carpi di Borriello e scacciando i fantasmi dell’incredibile ko rimediato a Marassi tre giorni prima, possono esultare liberamente. Garcia incassa il bottino pieno, ma perde tre pezzi pesanti per il proseguo del campionato e per la Champions ormai alle porte (domani, per il secondo turno, la Roma andrà a far visita al Bate Borisov). Perde in blocco i due attaccanti centrali, gli unici che ha, ossia Totti e Dzeko e quel Keita che fin qui era stato fondamentale per «tappare» la falla aperta in difesa da un mercato divenuto zoppo dopo la certificazione del «non ancora pronto al 100%» rifilata a Castan (che qualcuno aveva definito «pronto» a inizio stagione).
Peccato, perché stavolta a Garcia era riuscito tutto bene. Aveva azzeccato la formazione (cosa non da poco) e ritrovato tre giocatori importanti (Maicon, Gervinho e De Sanctis: autore di un grande salvataggio quando la partita era ancora aperta e che ha anche parato un rigore nel finale) ridando lustro a una Roma uscita male dall’ultimo turno di campionato contro la Samp di Zenga: partita che il tecnico (e non solo lui) si sognerà a lungo la notte.
Quella contro il Carpi invece, non è mai stata una partita vera. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre e non appena la Roma è riuscita a prendere le misure alla squadra di Castori la storia è finita: vantaggio di Manolas (primo con la maglia della Roma che riscatta così l’autogol di Genova), raddoppio di Pjanic (gran punizione ma barriera messa malissimo da Brkic) e terza rete targata Gervinho. Il tutto in sette minuti, dopo i quali (gol di Borriello a parte: ma quello non era quotato) è iniziata la passeggiata giallorossa e i cambi «forzati» di Garcia. A Totti (entrato per Dzeko) che oggi compirà 39 anni, non riesce l’auto-regalo con la rete numero 301 in giallorosso: gioca sette minuti, s’invola in porta da solo, ma Brkic salva mettendo però sui piedi di Salah per il 4-1. Nello scatto il Capitano sente una fitta alla coscia destra (sempre la stessa) e chiede il cambio a Garcia. Il terzo dopo i ko di Dzeko (distrazione al ginocchio destro) e Keita (risentimento al flessore destro).
I numeri dicono il resto per questa Roma comunque ritrovata, che è riuscita in sei partite a mandare in rete dieci giocatori (nessuno finora come lei) dei ventitrè utilizzati fin qui dal tecnico francese. Altre due belle notizie arrivano sull’onda di nomi nuovi: entrambi francesi. Prima rete in giallorosso di Digne che fissa il risultato sul 5-1 e ottimo esordio a centrocampo del francese Vainqueur che prenota una maglia da titolare forse già per la sfida di Champions. E qui, o meglio lì perché la Roma volerà a casa del Bate Borisov, inizieranno i problemi perché Garcia dovrà fare i conti con l’emergenza in ogni zona del campo. In difesa perché Rudiger non sembra essere ancora al cento per cento, a centrocampo perché l’assenza di Keita sarà pensate e in attacco dove il ritrovato Gervinho dovrà fare il centrale. Comunque, sempre meglio che niente.