LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Due pilastri, punti fermi di una squadra che domani dovrà dimostrare di saper mantenere la stessa concentrazione avuta nella serata del Barcellona anche contro il Sassuolo. Nainggolan e Manolas, stabili come rendimento nei momenti di difficoltà, e affidabili anche quando i partner di reparto più importanti sono crollati (vedi Castan e Strootman).
La corsa in campionato riprenderà domani, all’interno di un Olimpico che non si presenterà pieno come in Champions, ma che sogna in grande di poter superare stabilmente la Juventus in questa stagione. «Sento molto la gara con i bianconeri - ammette Nainggolan a Roma Tv - per i tanti battibecchi che ho con i tifosi, quindi per me è sempre importante e sono stato molto contento per la vittoria. Quest’anno penso che siamo arrivati al loro livello, magari siamo andati anche oltre. Batterli ci ha dimostrato che sul campo siamo forti e che possiamo vincere anche contro le grandi. Ci siamo anche noi e speriamo di esser più continui». Fa eco a Radja, ribadendo in pratica lo stesso concetto, Manolas. «La Juve è ovviamente sempre temibile, ma l’abbiamo battuta. Comunque anche il Napoli è una bella squadra e l’Inter quest’anno è forte».
Per la gara di domani pomeriggio con il Sassuolo, dovrebbe tornare nella lista dei convocati Pjanic, che ha smaltito il problema al polpaccio bruciando i tempi previsti. Il bosniaco non dovrebbe però giocare, con Garcia che potrebbe dare l’opportunità di esordire a Vainqueur. Resterà fuori anche in questa occasione parte della Curva sud, con quanti decideranno invece di entrare che continueranno a stare in silenzio. «Nessuno vuole stare lontano dalla nostra curva, ma staremo fuori fino a quando non sarà liberata». Uno sciopero di presenze, cori e colori, destinato a caratterizzare tutta la stagione, visto che organi di Polizia non sembrano affatto intenzionati a fare un passo indietro.