Il trio stellare del Barça fa paura, la scelta è tra Castan e Ruediger

15/09/2015 alle 15:36.
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CORSERA (L. VALDISERRI) - Trigoria, abbiamo un problema. In realtà i problemi sono 122 più 7, cioè i gol segnati dall’attacco delle meraviglie -Suarez-Neymar. Nuova Apollo 13, la squadra giallorossa deve provare a disinnescare il guasto che si chiama . Non semplice. Nella stagione scorsa - chiusa con il triplete Liga, Coppa del Re e - ha segnato 58 gol, Neymar 39 e Suarez (lunga per il morso a Chiellini al Mondiale brasiliano) «solo» 25. In questa stagione - tre partite di campionato, la Supercoppa europea vinta contro il Siviglia e la doppia finale di Supercoppa spagnola persa contro l’Athletic Bilbao - siamo già a quota 7: 4 , 2 Suarez e uno Neymar.

Come si può fermare un attacco simile? Tutti gli allenatori del mondo risponderanno: con il gioco di squadra. Vero. Ma non c’è dubbio che, oltre al sacrificio di tutti e undici i giocatori in campo, servirà la capacità di reggere l’uno contro uno. E i difensori centrali saranno, in questo, i più sollecitati. In tre partite di campionato ha cambiato tre volte la coppia, mantenendo come unica costante. Contro il Verona (1-1), all’esordio, aveva giocato Leo , al ritorno in campo dopo quasi un anno di assenza per l’operazione al cervelletto. Contro la (2-1) è arretrato . Contro il (2-0) ha fatto il suo debutto assoluto Antonio . I risultati? , purtroppo, è sembrato ancora lontano dalla migliore condizione. In una vampata di sincerità , nel dopo gara, ha ammesso: «Leo non è al 100% anche se migliora giorno dopo giorno». ha ben giocato, ma come tutta la Roma, nella gara che sembrava la più difficile di tutte. L’infortunio di , che sarà assente anche domani, lo ha reso indispensabile nelle rotazioni a centrocampo. non ha convinto appieno contro Ciofani e Dionisi (non certo un attacco che possa mettere paura a nessuno), ma ha sicuramente due alibi fondati: 1) non aveva mai giocato con i compagni; 2) è stato schierato da sul centrosinistra e si è trovato in difficoltà perché .

Con il senno di poi l’incomprensibile cessione di all’Inter, cioè a quella squadra che sembra essere la vera rivale della Roma sulla via per lo scudetto, doveva quanto meno portare in giallorosso Juan Jesus (mancino in grado di giocare centrale e terzino). L’impressione è che la scelta finale possa cadere di nuovo sul tedesco, perché inposizione di «libero» davanti alla difesa può essere un grande aiuto per tutto il reparto. , a , ha utilizzato e solo nel finale di partita. Venivano dagli impegni delle nazionali, ma contro il saranno freschi e sicuri titolari. , dopo la forte «zuccata» con Blanchard che lo ha costretto a giocare con un turbante di garza, si è ripreso e sarà al centro dell’attacco. La terza maglia dovrebbe andare a , anche perché si sta ritagliando un ruolo da vice- nei finali di gara. Migliora nettamente , ma non sarà rischiato.