IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) La difesa ribolle: tutti presenti, dagli ex infortunati ai grandi vecchi che non hanno troppa voglia di marcire in panchina, passando anche per i giovani di belle speranze. Nella testa di Garcia, il quintetto difensivo titolare è composto da Szczesny, Florenzi, Manolas, Ruediger (Castan) e Digne. Per la partita di domani a Frosinone (la maglia giallorossa porterà la scritta Football Cares), solo il francese e il greco - a meno di clamorose sorprese - sono sicuri del posto. Il resto è un rebus, un bel rebus direbbe un qualsiasi tecnico non amante delle scelte obbligate. E Garcia, che in questo caso deve pure far fronte al triplo impegno settimanale, ci sta che recuperi qualche elemento mai visto fin ora faccia, vedi De Sanctis, Maicon, Ruediger, oppure consenta a uno come Castan di fare un altro blitz tra i titolari, quasi a un anno di distanza (13 settembre 2014) dal pomeriggio di Empoli, quando la sua testa ha cominciato a dare brutti segnali.
TUTTI PRESENTI Garcia ieri ha ricominciato a gestire il gruppo al completo (assente Pjanic, che ha svolto lavoro personalizzato). Tra i presenti anche Torosidis, pure lui in lista per un posto del quartetto difensivo. Provati in difesa Maicon, Manolas Ruediger e Digne (davanti, Totti con Dzeko e Salah, più Francesco con Gervinho e Iago Falque)Chi - raccontano a Trigoria - si allena duramente da un paio di settimane è Maicon. Uno come lui ti guarda in faccia e ti spaventa e, anche se non sta benissimo, pensi di mandarlo in campo perché è così, perché è Maicon. E ci sta che nei pensieri di Rudi ci sia di riproporre il brasiliano per la trasferta di Frosinone, accantonando per un istante chi quest’anno viene considerato il titolare della fascia destra, ovvero Florenzi.
Manolas in questo momento non è in discussione, Garcia deve trovare il compagno. A Verona è stato Castan, con la Juve De Rossi, non è escluso affatto che domani cambi ancora partner: Castan si preso quindici giorni di riflessione per migliorare testa e corpo, Ruediger sta bene ed è pronto per giocare e prima o poi dovrà succedere. Visti gli impegni ravvicinati (non solo della prossima settimana), prima lo fa è meglio è. L’infortunio di Pjanic costringe Garcia a restituire molto probabilmente De Rossi al suo vecchio ruolo di centrocampista e quindi al centro della difesa si apre un buco. A sinistra, c’è Digne, che per ora non ha avversari: Emerson Palmieri è giovane, deve crescere e avrà occasioni in futuro. Stesso discorso vale per Gyomber, che però fa il centrale di difesa e al momento Garcia lo sta solo aiutando a crescere. Sperando diventi grande.
La scelta più dura è quella del portiere: da una parte Szczesny, ormai diventato un idolo dei tifosi dopo la parata salva tre punti contro la Juventus; dall’altra c’è De Sanctis, un vero e proprio santone dello spogliatoio, nonché (ancora) portiere affidabile. Garcia è stato chiaro con loro: vi tratterò alla stessa maniera. E per questo Morgan spera di ritagliarsi spazio già a Frosinone. La storia delle alternanze tra portieri, almeno da queste parti, (Antonioli/Pelizzoli su tutti, per non dimenticare l’anno di Del Neri, con la girandola impazzita dei numeri 1) non ha mai funzionato granché. In genere esistono portieri titolari e quelli di riserva, proprio per dare e non togliere sicurezza a chi deve difendere la porta come ”primo”.
Garcia, questo è comprensibile, non considera De Sanctis solo un portiere ma per lui e per la squadra è anche un leader, un consigliere, un saggio. Lasciarlo fuori e regalargli solo la Coppa Italia sarebbe quasi come tradirlo. E alla fine non sarà così, anche se Szczesny ha dimostrato, se non altro per l’età, di essere più avanti del suo rivale/amico/collega.