LA REPUBBLICA (E. CURRO') - «In Francia non mi si chiede di programmare, ma di fare risultato. Se l’Europeo fosse stato l’anno scorso, avrei certamente chiamato Toni ». Il tempo dirà se è una novità o un paradosso. Conte, che aspetta Rossi, Montolivo e Giaccherini e li seguirà con particolare attenzione, apre a sorpresa uno spiraglio per l’Europeo a chi, pur vicino all’età calcistica pensionabile, giocherà una grande stagione: a Toni, Gilardino, Di Natale, Totti e Cassano servirebbe davvero un’impresa. «Lavoreremo perché il malcontento non sia più così esagerato». Con una frecciata alla critica, dopo l’1-0 sulla Bulgaria il ct ha appunto dato il sostanziale via libera all’operazione Euro 2016, che attende formalizzazione in ottobre contro Azerbaigian e Norvegia. La linea è chiara: in 9 mesi vuole costruire una macchina da guerra, capace di colmare attraverso la tattica («con la Bulgaria siamo andati meglio che con Malta perché ci siamo potuti preparare per 3 giorni in più») l’oggettivo divario tecnico dalle più forti nazionali d’Europa.
La corsa alla lista dei 23 è ufficialmente aperta. L’esempio di Toni, capocannoniere a 38 anni, significa che per il ct contano i fatti. E che in attacco, punto debole, la concorrenza non può tenere conto dell’anagrafe. Conscio del fatto che in un torneo breve anche il contributo a una sola partita può diventare decisivo, Conte non esclude a priori il ripescaggio di un veterano. Senza autorizzare speranze collettive per i campioni del mondo Totti, Gilardino e Toni e per gli altri due ex azzurri Di Natale e Cassano, le sue parole stuzzicano l’eventuale vecchietto capace di ripetere le gesta recenti di Toni. In realtà l’ideale sarebbe la consacrazione internazionale di El Shaarawy, molto intraprendente contro la Bulgaria, di Zaza riserva nella Juve, di Insigne, dei talentuosi Berardi e Bernardeschi, di Immobile e Destro. Nell’attesa il ct, aggrappato all’esule Pellè, non può permettersi di trascurare nessuno. Ha riconvocato Giovinco dalla Mls nordamericana e osserverà Pazzini, Quagliarella, Paloschi, Cerci e l’ex juventino Pepe. La notizia più bella, comunque, la aspetta sempre da Rossi, più che dall’imprevedibile Balotelli (a cui è stata tolta la patente per eccesso di velocità). Gli unici sicuri sono gli juventini Buffon, Barzagli, Chiellini e Marchisio, più Darmian e Verratti, ragazzi da Champions: lo scheletro della Nazionale. Pirlo dovrà fornire garanzie fisiche, non ovviamente tecniche: preoccupa il basso ritmo della Mls. Il regista alternativo – De Rossi – ha funzionato a fasi alterne, prima dell’espulsione. Mentre Verratti sta imparando le mansioni dell’interno-incursore, urge dunque ritrovare il maggior numero di centrocampisti collaudati, come Montolivo e Giaccherini, e crescere in difesa alternative in erba, come Romagnoli e Rugani . Su Montolivo Conte si è sbilanciato. «Se torna come prima dell’infortunio, lo chiamo ». Avrebbe bisogno della sua intelligenza tattica, per realizzare il progetto: vincere attraverso gli schemi, facendo assimilare alla squadra giocate memorizzate fino alla nausea nelle sole due settimane di lezioni a fine campionato, a Coverciano. Poi a giugno, alla vigilia dell’Europeo, il ritiro blindato di Montpellier completerebbe l’opera.