CORSERA (G. DE CAROLI) - Due campioni quasi certi e un predestinato. Dopo un precampionato al ribasso, Inter e Roma hanno alzato i giri con i successi su Athletic Bilbao e Valencia. Fin qui non ha sofferto la Fiorentina contro cui si sono squagliate Barcellona e Chelsea. Le vittorie però non nascono per caso, i gol ancor meno. Inter, Roma e Fiorentina hanno (forse) trovato i loro uomini chiave. In modi diversi, ma Jovetic, Salah e Bernardeschi possono far svoltare la stagione. I nerazzurri si attendevano da Jovetic quel che ha cominciato a far intravedere nell’amichevole di Parma contro il Bilbao. Il montenegrino si è fatto apprezzare per un’ora e nello scacchiere di Mancini è sicuramente il pezzo più pregiato. Può giocare al fianco di Icardi, da esterno alto, da trequartista. Una chiave d’attacco per aprire a tante soluzioni. La condizione va migliorata e forse ci vorrà un po’ di pazienza supplementare anche per i due anni spesi a singhiozzo con il Manchester City. Jovetic però è quel giocatore di tecnica e fantasia, di movimento e finalizzazione, inseguito da Mancini. Due gol nelle ultime due uscite, ma non solo. Pare abbia già compreso come muoversi negli schemi nerazzurri. Se i dubbi sull’integrità fisica finora non hanno trovato margine, restano da sciogliere quelli sulla continuità. Uno Jovetic che gira regala all’Inter un carnet vario, anche su palle inattive, da cui sempre più spesso nascono i gol in serie A.
Un compito diverso attende Salah alla Roma. L’egiziano è un contropiedista, ma pure un attaccante puro (così almeno giocava nel Basilea), ma anche un esterno alto. Garcia lo ha portato in giallorosso per la sua duttilità. All’esordio con il Valencia ha spinto in rete da un metro il doppio palo di Gervinho, ma è pure entrato nell'azione del raddoppio. L’acquisto di Salah è stato ragionato. La Roma l’anno passato ha chiuso con l’ottavo attacco, arrivando comunque seconda. Chiara la volontà di incrementare il potenziale offensivo per colmare il gap con la Juventus. Con il suo arrivo Garcia può variare il tipo d’attacco, modellare in corsa la Roma su più moduli. Salah è tante facce in una: jolly da giocare come incursore per le imbeccate di Totti, suggeritore, terminale d’attacco. Con la nazionale egiziana ha una media di più di un gol ogni due gare, nel Chelsea non si è mai fatto notare, a Firenze è esploso. Forse l’unica incognita legata a Salah è se saprà ripetere gli straordinari mesi in maglia viola.
Proprio la Fiorentina aspetta quest’anno la consacrazione di Bernardeschi. A 21 anni ha scelto una maglia pesante, la numero 10. A Firenze ancor di più: fu di Antognoni e Baggio. Segno di personalità per Bernardeschi che ha numeri (dei due gol al Barcellona, il secondo è stato un colpo di biliardo) e un talento immenso. La Fiorentina aspetta il ritorno di Pepito Rossi, ma intanto coltiva una grande speranza.