IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’incubo continua. Kevin Strootman sta per arrendersi a una terribile evidenza: se vuole tornare in campo, deve ripassare in sala operatoria per la terza volta in un anno e mezzo.
Una decisione definitiva la prenderà entro il weekend, ma ormai è molto, molto probabile che il gigante olandese finisca di nuovo sotto i ferri per la ricostruzione del legamento crociato che, secondo diversi specialisti a cui si è rivolto in giro per il mondo, è stato posizionato male nel primo intervento di marzo 2014. Si spiega così la difficoltà di Strootman nell’estensione di quel maledetto ginocchio: non riesce a farlo completamente senza avvertire dolore o incappare in infiammazioni, nonostante i lunghi mesi di riabilitazione. E, sempre secondo i medici, se continua a sollecitare l’articolazione rischia di danneggiare stavolta definitivamente la cartilagine già curata durante la seconda operazione effettuata il gennaio scorso. Se n’era andato in Olanda, dai professori professori van Dijk e Kerkhoffs, che riaprendo il ginocchio avevano «verificato e confermato la stabilità del neo-legamento e rimosso la struttura fibrotica presente (Sindrome del Ciclope)» come recitava l’ultimo bollettino. Ma qualcosa, di nuovo, non è andato per il verso giusto. Così Strootman ha deciso di cambiare e affidarsi a un chirugo italiano che lo visiterà tra venerdì e sabato e gli ha prospettato la possibilità di un rientro in sei mesi a differenza di altri che gli anno prospettato un anno di stop. Ma sui tempi è impossibile sbilanciarsi. Tra l’altro non si può escludere a priori che servano due interventi a distanza di due-tre mesi per la ricostruzione del crociato. La prima operazione potrebbe farla già all’inizio della settimana prossima nella Capitale. All’ultimo consulto al quale parteciperà anche il nuovo medico tedesco della Roma, Helge Riepenhof, che ha accompagnato Kevin anche da un ortopedico tedesco. Dopo l’ennesima visita in Olanda che ha evidenziato un ritardo sulla tabella di marcia, Strootman si è fatto visitare pure negli Stati Uniti su indicazione di Pallotta. Ma sembra essersi ormai convinto della soluzione italiana.
Inutile dire come si senta il ragazzo. Pensava di poter rientrare a inizio stagione e invece non sa più se potrà giocare qualche partita quest’anno. Nella migliore delle ipotesi sarà pronto nella prossima primavera, alla peggiore è meglio non pensarci.
La Roma gli resta vicina, vuole aspettarlo e gli ha offerto un anno di contratto in più con l’estensione della scadenza dal 2018 al 2019. Intanto dovrà escluderlo dalla lista Champions e pensare se e con chi sostituirlo. Ma col budget a disposizione, un altro Strootman non si trova.