GASPORT (V. D'ANGELO) - Una sconfitta sa regalare indicazioni preziose e sa essere più forte delle lacrime – tante – versate per la delusione di aver visto sfumare all'ultimo istante il sogno di diventare campioni d’Europa. A due anni e tre mesi di distanza dalla sconfitta ai rigori contro la Russia nella finale dell’Europeo Under 17 di Zilina, per Calabresi, Cerri, Parigini e Scuffet è arrivata la prima convocazione nell’Under 21 di Gigi Di Biagio, che alza il sipario sul nuovo biennio preparando l’amichevole di mercoledì 12 a Telki contro l’Ungheria. Si riparte, con tante facce nuove, diverse incognite ma anche con una certezza: rispetto all'ultimo biennio, che partì tra mille difficoltà, con giocatori che faticavano a trovare spazio anche in B, questa nuova squadra sembra avere maggiore esperienza e un chiaro dna azzurro.
SVOLTA – Scuffet e Cerri sono il simbolo della crescita di quel gruppo di Zoratto. Capitano e vicecapitano di tutte le giovanili azzurre riservate ai ragazzi classe ‘96. Una storia alla Holly&Benji. All’Europeo del 2013 Cerri arrivò da miglior marcatore azzurro tormentato dagli acciacchi e in finale non riuscì a lasciare il segno. Ci riuscì in parte Scuffet, respingendo due rigori nell’epilogo finale dagli undici metri. Oggi Cerri riparte da un contratto con la Juventus, ma andrà al Cagliari per crescere. Scuffet invece ha vissuto sull’altalena gli ultimi due anni: da protagonista in A con l’Udinese, cercato dall’Atletico Madrid, a vice di Karnezis. Oggi riparte dalla B e da Como.
CALABRESI E PARIGINI – Cerri e Scuffet hanno fatto parte anche della spedizione mondiale negli Emirati Arabi, dove si misero in luce Calabresi e Parigini. Calabresi la scorsa stagione giocava ancora in Primavera, ma la sua crescita negli ultimi due anni è stata evidente ed imponente. Adesso a Livorno, sotto la guida di Panucci, ha la possibilità di acquisire quell'esperienza necessaria. Parigini invece viene già da due campionati di B: esterno offensivo scuola Toro tutto dribbling e fantasia, è atteso dalla stagione della svolta, la seconda a Perugia.
BONAZZOLI – Non c’è Bonazzoli che sarebbe stato il quinto della spedizione in Slovacchia nel 2013. Paga un comportamento non esemplare nell’ultima Fase Elite dell’Under 19. Accadde anche a Berardi, poi indispensabile per Di Biagio. Chissà che non sia di buon auspicio.