GASPORT (A. PUGLIESE) - In Francia, al Lille, la sua terza stagione fu quella luccicante, in cui Rudi Garcia portò a casa un inatteso double, vincendo la Ligue1 e la coppa di Francia. A Roma, probabilmente, si accontenterebbe anche di uno solo dei due trofei, anche se è facile pensare quale sceglierebbe in caso potesse farlo. Di certo, però, il Garcia 3.0 giallorosso che parte oggi a Verona ha nella testa la voglia di vincere e nell’ambiente la pressione di doverlo fare. O almeno di provarci fino alla fine, cercando di dare un po’ più fastidio alla Juventus di quanto fatto nelle ultime due stagioni (chiuse entrambe a -17 dai bianconeri).
PENSANDO ALLA JUVE «Vogliamo partire con il piede giusto e cioè con una vittoria — dice il francese alla vigilia —Ma io non sono cambiato: sono venuto a Roma per vincere dei trofei e faremo di tutto anche quest’anno per riuscirci. Vincere è nel destino di questa squadra, perché siamo nella città più bella del mondo. Sapendo, però, che l’obiettivo primario è come sempre quello di qualificarsi per la Champions League». Un Garcia più abbottonato, dunque, che chiede aiuto ai tifosi («Tutti insieme siamo più forti, devono giocare con noi altrimenti facciamo il male della Roma») e gioca inizialmente in difesa, forse anche perché sa che la Juve è lì, dietro l’angolo, e le dichiarazioni del passato hanno lasciato ferite. «Se il gap con i bianconeri è diminuito o aumentato lo dirà la stagione. Posso solo dire che la società ha lavorato benissimo. sono arrivati grandi giocatori e il mercato non è ancora finito». Già, perché dovrà portare in dote Digne il prima possibile («Aspettiamo un altro terzino, lui è una possibilità»), anche perché gli altri due ultimi arrivati — Emerson e Gyomber — chi per un motivo e chi per l’altro non saranno a disposizione. Ad Emerson non è ancora arrivato il transfer dal Brasile, Gyomber è indietro nell’amalgama. «Sarà complicato inserirsi subito, non ha ancora neanche sperimentato sul campo il nostro sistema difensivo».
Difesa e attacco Nell’emergenza difensiva totale (Garcia oggi avrà solo 4 difensori, quelli titolari) la Roma ha lasciato a casa Cole («È una scelta della società, presa insieme a me») ed aspetta di recuperare Maicon per la Juventus. «Per fortuna non è un infortunio grave, a metà della prossima settimana riprenderà e sarà pronto per la Juve». Intanto, oggi in porta andrà Szczesny, primo indizio di un ballottaggio che sembra già ad appannaggio del polacco. «Abbiamo due grandi portieri, che sono alla pari, sullo stesso livello. Stavolta giocherà Szczesny, ma valuterò di volta in volta chi starà meglio». Come, probabilmente, valuterà anche in attacco: «Totti e Dzeko possono giocare insieme, non è un’eresia. Di sicuro il capitano a 39 anni non può fare tutte le gare senza perdere brillantezza. Per noi resta un vantaggio. Con Dzeko invece avremo una punta che starà di più nell’area di rigore rispetto a quando giochiamo con il falso nueve. Con loro due, Salah e Iago Falque davanti siamo ricchi». E gli altri? È evidente come per Garcia questi 4 siano i titolari, mentre Gervinho, Ibarbo, Ljajic ed Iturbe avranno un ruolo da comprimario. Chiusura su Strootman: «È tra i centrocampisti più forti del mondo, tornerà più forte di prima perché è giovane». Magari, in caso di vittoria a Verona, la dedica è già pronta...