IL TEMPO (A. SERAFINI) - Altro giro, altra dichiarazione. Questa volta però non sembrano esserci più dubbi: «Rudi Garcia è il nostro allenatore, non ci sono stati scontri con lui e non abbiamo parlato con nessun altro tecnico». Firmato James Pallotta. L'ennesima riconferma è arrivata senza punzecchiature, perché se quello che non è piaciuto è già stato comunicato al tecnico in forma privata, ora è il momento di chiudere la vicenda e concentrasi soltanto sulla programmazione della prossima stagione.
Quindi anche il mirino si sposta nuovamente su bersagli più facili: «Problemi con Sabatini? I giornali si stanno inventando molte cose - replica Pallotta ai microfoni di Roma Radio - io e Walter lavoriamo insieme, prendiamo le decisioni insieme».
Dopo aver ribadito anche la posizione di Zecca: «Non ha alcun ruolo operativo, ma sta aiutando i dirigenti nella creazione di un database sportivo per la ricerca dei calciatori», si torna a parlare di Garcia e della rivoluzione già intrapresa all'interno di Trigoria: «Ad inizio settimana ho parlato con Rudi spiegandogli come vogliamo aiutarlo. Abbiamo portato uno staff di altissimo livello per supportare l'allenatore».
Il numero uno americano volerà a Roma a ridosso della presentazione del progetto definitivo dello stadio in Campidoglio programmato per il prossimo 15 giugno e come promesso in mattinata, si presenterà nella sala stampa del centro sportivo per rispondere ai giornalisti (per questo la società sta pensando se annullare quella annunciata da Sabatini ad inizio della prossima settimana).
Anche perché il ds, volato ieri a Milano direttamente da Londra, ha un mercato intero a cui pensare. La due giorni inglese ha registrato il meeting dirigenziale e un fitto numero di appuntamenti dedicato alla risoluzione degli affari da sistemare. Sulle rive del Tamigi è andato in scena un incontro con gli arabi dell'Al Jazira per discutere della posizione di Gervinho, il primo nella lista dei partenti compilata negli ultimi mesi dalla Roma. il club di Abu Dhabi ha presentato un'offerta poco superiore ai 13 milioni più un lauto ingaggio al giocatore (raddoppiato rispetto a quello dei giallorossi), sempre più convinto di lasciare la capitale.
La fretta nel voler concludere l'affare aiuterebbe infatti la definizione dell'operazione Nainggolan, ricevendo la liquidità necessaria per rilevare la seconda metà del cartellino ancora in possesso del Cagliari. L'appuntamento per le comproprietà da risolvere (tra cui quella con il Genoa per Bertolacci) si concretizzerà nei prossimi 10 giorni, senza sfiorare la scadenza ultima del 25 giugno e il conseguente rischio di finire alle buste. Nella solita intenzione/obbligo di «voler vendere prima di comprare», Sabatini ha riallacciato i rapporti inglesi anche per la cessione di Destro, di ritorno dal Milan e poco intenzionato a riunirsi con i suoi ex compagni a Trigoria. Aspettando di parlare direttamente con il ragazzo, Fiorentina e Sampdoria hanno già formulato la richiesta del prestito con diritto di riscatto.
In tutto questo si muove parallelamente il mercato in entrata. Con l'addio di Gervinho, le alternative sono già state individuate. Il francese Ayew è scivolato in fondo alla classifica di gradimento, mentre rimane sempre in piedi la pista Cuadrado. I l Chelsea però non è disposto a regalare un giocatore pagato più di 30 milioni appena un anno fa. Se ci sarà la possibilità, la Roma avanzerà una proposta con la formula del prestito (anche oneroso) con diritto di riscatto.