GASPORT (M. PASOTTO) - Purtroppo è rimasto fermo a queste parole, scandite nel dopogara con la Roma tre settimane fa: «Segnare è l’unica cosa che conta». Fermo nel senso che nelle partite successive le pulsazioni di Mattia Destro sono tornate a farsi impercettibili: non pervenuto contro il Sassuolo, confinato in panchina con Toro e Atalanta. Mattia triste y solitario ( final sarebbe francamente eccessivo). Triste perché l’avventura iniziata con la scampanellata di Galliani al citofono si è conclusa senza soddisfazioni: di squadra e personali. Solitario perché adesso il futuro dell’attaccante è un grande punto di domanda, e al momento Mattia non ha piste particolarmente privilegiate.
TOMBA - Le incertezze nascono evidentemente dal rendimento offerto al Milan. Partiamo dai numeri, che dicono: 15 presenze, di cui 11 da titolare, per 842 minuti in campo e 3 gol (ovvero uno ogni tre partite circa), e una media voto poco entusiasmante di 5,62. Cifre molto crude, ed è vero che Mattia in alcune partite non ha dato l’impressione di voler spaccare il mondo. Ma gettare la croce soltanto addosso a lui sarebbe ingiusto e riduttivo. Quella che avrebbe dovuto essere la squadra per rilanciarsi, si è rivelata la situazione peggiore per uno che di mestiere fa la prima punta. Il Milan quest’anno è stato la tomba dei centravanti. Non se n’è salvato uno, a parte Menez che infatti interpreta il ruolo in totale anarchia. Torres è stato persino costretto a cambiare di nuovo aria. Il gioco di Inzaghi ha sempre avuto negli esterni gli interpreti più importanti e l’attaccante centrale non è mai riuscito a diventare il terminale delle azioni. Dopo le prime partite trascorse a cercare di capire come uscirne, Destro aveva anche provato a dire: «Se occorre, cercherò di cambiare io modo di giocare». Offerta generosa, ma a 24 anni non ci si può snaturare.
SCENARI - Ora resta da capire che cosa succederà. Senz’altro, in termini pratici, Mattia tornerà alla Roma, che lo aveva lasciato al Milan in prestito con diritto di riscatto fissato a 16 milioni. Superfluo dire che il club rossonero non intende riscattarlo, nemmeno a cifre inferiori. Semmai, a seconda dell’allenatore che verrà, potrebbe richiederlo in prestito ai giallorossi (con Pazzini in scadenza un centravanti comunque servirà). Ma qui occorre capire che cosa ne penserebbe la Roma, per la quale Destro non rientra più nei programmi, ma è senz’altro un giocatore da cui ricavare denaro.