LA REPUBBLICA (M. PINCI) - In due sono costati una trentina di milioni di euro. Ora Mattia Destro e Seydou Doumbia sono diventati le zavorre del mercato della Roma: incedibili, nel senso che privarsi di loro per il club giallorosso è diventato quasi impossibile. Eppure fino a quando non avrà sgravato il bilancio dei loro stipendi – che al lordo pesano per quasi 9 milioni all’anno sui conti del club – rientrando magari di una parte della spesa sostenuta per acquistarli, il ds Sabatini non potrà dare concretamente la caccia al centravanti che serve alla Roma. Destro, dopo l’esperienza al Milan, ha deciso di non accettare altri prestiti: “Non voglio fare la fine di Borriello“, ha detto polemicamente al club. Chi lo volesse, dalla Fiorentina al Wolfsburg, dovrebbe pagarlo. E Doumbia? Sabatini ha in mano una grossa offerta dalla Cina. Anche a loro però – dopo il “no” al fondo arabo – chiederà 13 milioni, altrimenti non se ne farà nulla.
Dzeko chiama (“Se arrivasse un’offerta irrinunciabile potrei andar via”), Bacca spera (“Ma dopo la Coppa America”), Jonathas sogna: la Roma però non può che aspettare. Nel frattempo lavora su altri reparti: seguito il 21enne terzino sinistro del Bologna Adam Masina. Il primo “acquisto” però potrebbe essere un rientro.
Ieri Leandro Castan, a oltre 200 giorni dall’intervento al cervello per la rimozione di un cavernoma, ha riottenuto l’idoneità sportiva dai medici del Gemelli, dov’è stato accompagnato dal dottor Del Vescovo. Il via libera dopo elettrocardiogramma sotto sforzo massimale, spirometria, ecocardio e analisi del sangue: “E’ il giorno più bello della mia vita”, dice il difensore, che a breve festeggerà anche la nascita della figlia Raffaella. “Niente ferie – aggiunge – devo lavorare perché è tanto che sono fermo, mi prenderò solo 4 giorni di pausa”. Ora l’obiettivo è essere pronto per l’inizio campionato: difficile, certo. Ma non impossibile.