GASPORT (M. CECCHINI) - A pensarci bene, questo azzurro in salsa croata racconta un po’ dei titoli di coda della stagione. La Juve – felice e spompata – non consegna alle causa tutti i suoi effettivi; la Roma un po’ in crisi raccoglie uno spicchio di visibilità; la Lazio in vetrina invece mette in mostra un paio dei suoi gioielli più pregiati. E allora contro la Croazia non possiamo sorprenderci del fatto che i bianconeri non possano consegnare ai titolari della causa azzurra Barzagli e Chiellini (restano Buffon, Pirlo e Marchisio), mentre la Roma che perde De Rossi per una botta al ginocchio destro rimediata in allenamento – ma recupera per l’amichevole di martedì 16 col Portogallo – cede ad Antonio Conte il solo Davide Astori, tra l’altro neppure fra i più brillanti giallorossi della stagione. Altra cosa per la Lazio. Vero che Marchetti non è stato inserito tra i convocati causa infortunio (la stessa cosa successa a Florenzi), ma in quella che può essere virtualmente la partita più importante del girone di qualificazione, trovano spazio sia Antonio Candreva che forse Marco Parolo, in ballottaggio con il sampdoriano Soriano, che è acciaccato.
LA PRIMA VOLTA Al momento il più in rampa di lancio pare essere Candreva. Non solo per il brillante campionato ormai in archivio, ma anche per un eccellente ricorso storico. Nel match di andata giocato a Milano e concluso 1-1, infatti, l’esterno offensivo laziale ha segnato proprio alla Croazia il suo primo (e finora unico) gol in Nazionale. Insomma, un precedente di ottima fattura per una partita che l’Italia non può permettersi assolutamente di perdere. D’altronde, nonostante le 27 presenze messe insieme finora ed il suo esordio datato ormai 14 novembre 2009, Candreva sa bene che questa è la prima vera gestione azzurra in cui può diventare primattore e non solo jolly di lusso. Conte infatti non guarda in faccia a nessuno e se un giocatore gli assicura il rendimento richiesto, ha il posto che merita. Ovvio che questo nuovo modulo, il 4-3-3, favorisce il laziale, che nel 3-5-2 impiegato fino ad oggi dal c.t. è stato schierato come esterno a tutta fascia o in alternativa da interno, con esiti non particolarmente brillanti. Il 4-3-3, se vogliamo alla Pioli, potrebbe essere più adatto alle sue caratteristiche.
PAROLO D’AUTORE Lo stesso tema in fondo potrebbe valere anche per Parolo, reduce tra l’altro da una stagione quasi da goleador. Se batterà la concorrenza di Soriano, sarà per lui la decima presenza in azzurro e forse anche un modo per dare continuità al suo rapporto con la Nazionale, iniziato nel 2011 ma mai decollato fino in fondo. A proposito, dai suoi interni Conte chiede inserimenti e possibilmente gol. Tutto sommato, è farina del suo sacco.
RISCATTO ASTORI Responsabilità grande anche quella che c’è sulle spalle di Astori. Fuori i giganti juventini, il romanista sembra in vantaggio su Ranocchia nel fare coppia con Bonucci. Per Davide, che ha anche lui 9 presenze in azzurro (e un gol all’attivo), è l’occasione giusta verso il riscatto. Parola che lui riempie in entrambi i significati: quello sportivo, dopo la stagione non esaltante, e quello di mercato, visto che il suo futuro tra Roma e Cagliari, è ancora tutto da scrivere. Per questo il bivio Croazia è di quelli che non si possono sbagliare.