GASPORT (A. FROSIO) - La giustizia divina provvederà a tempo debito, quella terrena ci sta lavorando e per il momento basta e avanza, anche al Vaticano, da dove, su precisa indicazione di Papa Francesco, arriva una lezione di etica e moralità al (presunto, per ora) circo della Fifa. A seguito degli scandali portati a galla dalle indagini dell’Fbi, il Pontefice ha infatti ordinato di sospendere l’accordo con la Federcalcio argentina e la Conmebol e di conseguenza le donazioni derivanti dalla Copa America per «Scholas Occurrentes», opera pia lanciata proprio da Papa Bergoglio con la quale attraverso tecnologia, arte e sport si incoraggia l’integrazione sociale. Si trattava di dieci milioni di dollari, mica bruscolini, che sarebbero serviti all’educazione dei giovani delle scuole. Dollari sporchi, evidentemente. «L’educazione andrà avanti senza problemi», ha assicurato José Maria Del Corral, direttore mondiale di «Scholas», che aveva anticipato la decisione con un telegramma alle istituzioni calcistiche sollecitandole a «astenersi da qualsiasi deposito di denaro in base ai noti accadimenti del 27 maggio scorso», giorno in cui è esploso lo scandalo Fifa. E anche l’Interpol ha congelato 20 milioni di dollari donati dalla Fifa da usare per creare un programma di «integrità nello sport».
VALORI «Il calcio non è soltanto una forma di intrattenimento, ma anche, se non soprattutto, un veicolo per comunicare i valori che promuovono il bene della persona e aiutano a costruire una società più pacifica e fraterna», le recenti parole di Papa Francesco — che tra l’altro aveva partecipato alla firma del contratto con Afa e Conmebol — citate nel comunicato diffuso dall’opera pia. Nel quale si legge ancora: «Crediamo nell’importanza delle indagini in corso, nella speranza che si riesca a distinguere e salvaguardare l’integrità delle istituzioni e del calcio, importante veicolo culturale per i nostri giovani. Seguiamo la missione di Papa Francesco: piantare valori nel calcio e nello sport in generale». La rivoluzione pacifica di Papa Francesco continua.