REPUBBLICA.IT (M. MONTI) - Gioia è tale solo quando condivisa. C'è chi è ancora alle prese con i festeggiamenti per la vittoria nel derby; chi, a pochi chilometri a nord di Tel Aviv, ha altri motivi per sorridere. Francesco Totti e Tomer Inbar: uno, un campione affermato sul campo e fuori; l'altro una giovane promessa del calcio israeliano con una storia personale difficile e con la voglia di incontrare il suo idolo di sempre.
Detto, fatto. Il 13enne terzino destro dell'Hapoel Herzliya era di passaggio in Italia per la tournée a Milano della sua squadra: una richiesta, maturata nel difficile anno passato presso l'ospedale pediatrico di Tel Aviv, per poter avverare il suo sogno di incontrare Francesco Totti e avere la sua maglia. A marzo i primi sintomi di una malattia terribile; a settembre del 2014, però, dopo aver trovato un donatore compatibile il giovane si è sottoposto al delicato intervento per il trapianto di midollo osseo, nella struttura dell'Ospedale Schneider di Petah Tivka. Tre mesi fa il ritorno sui banchi di scuola e, soprattutto, sui campi di gioco: è il calcio la sua più grande passione, di cui Totti ne è la concretizzazione simbolica, il riferimento da seguire per poter diventare un calciatore professionista.
A Trigoria ha trascorso un'ora in compagnia del numero dieci giallorosso, che ha accolto, con l'occasione, l'invito della Federcalcio Israeliana di visitare la Sinagoga Maggiore e il Museo Ebraico di Roma: tanti sorrisi, lo scambio (reciproco) delle maglie, un autografo e, per immortalare il momento, una foto carica del suo sorriso raggiante.