GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «Biscotto alla romana?». Da ieri sera il rischio c’è. Almeno per i tifosi, gli internauti che su twitter hanno fatto decollare subito l’hashtag #biscotto. Sulla scia di quanto successo a Barcellona (con il pari in extremis del Deportivo, da 0-2 a 2-2, che ha condannato alla retrocessione il Granada), con il timore che succeda anche all’Olimpico. Con un pareggio, infatti, Roma e Lazio sarebbero entrambe matematicamente in Champions, con tanti saluti al Napoli.
UN SOLO TIRO - Il timore c’è, per qualcuno sarebbe anche una soluzione. Così sul web hanno cominciato gli sfottò di turno, con Pippo Franco che festeggia nella curva laziale vestito di biancoceleste ma con il cappello giallorosso (il film era «Il tifoso, l’arbitro e il calciatore», un must del 1983) e la foto di una famosa marca di biscotti con due pacchi (Aquilotti e Lupacchiotti) e lo slogan «Rivali in campo amici a colazione». E poi giù risate, goliardie e moniti («Meglio due feriti che un morto»), se non fosse che in realtà un derby del genere c’è già stato. Un biscotto vero, quello del 15 maggio 2005, quando alla terz’ultima giornata di campionato Roma-Lazio finì con un desolante 0-0, un pari che permise ad entrambe di tenere a distanza la zona retrocessione (a +3 la Roma, un punto più su la Lazio). Un derby con un record assoluto: un solo tiro in porta, con la parata di Peruzzi sul brasiliano Mancini dopo appena un minuto. Poi più niente, con Liverani e Cassano ripresi dalle telecamere che parlottano (per 33 lunghi secondi, mano davanti alla bocca) ad inizio secondo tempo. Il risultato? Fischi dei tifosi, cori di scherno («Buffoni», «Sospendete la partita») e lo stesso Cassano convocato dall’ufficio indagini insieme a Di Canio (che a fine partita andò sotto la Nord per scusarsi dell’imbarazzante spettacolo). La speranza è che non vada in onda il bis. Nel malaugurato caso però succedesse, che almeno sia un biscotto più divertente…