Le bordate di Garcia: «Sono i favoriti... Poi piangono e vincono»

25/05/2015 alle 15:05.
garcia-pp-deluso

GASPORT (A. PUGLIESE) -«La Lazio è favorita, del resto lo dicono un po’ tutti: gioca il miglior calcio d’Italia, ha già vinto il derby e noi siamo scarsi. Ma vedremo martedì...». Ma come martedì? Possibile che si sia sbagliato? No, impossibile, il riferimento è studiato e probabilmente concordato con il collega di Roma Tv, autore della domanda. Che, infatti, interviene immediatamente. «Lunedì mister...». «Davvero? Non hanno spostato il derby a martedì perché hanno giocato 120 minuti? Allora se è rimasto di lunedì (oggi, ndr) proveremo a smentire i pronostici». La vigilia di  comincia così ed è una vigilia in cui il tecnico francese torna finalmente sereno (almeno apparentemente), ironico come ai bei tempi e carico a mille. Ma, soprattutto, pronto a togliersi più di un sassolino dalle scarpe.

BORDATE SUL TEVERE - Nel ruolo di vittima predestinata ci si trova ovviamente male. Ed allora va giù duro, «picchiando» come poche altre volte ha fatto prima e tirando una serie di bordate agli avversari quasi senza precedenti. «Ricordo che l’ultima partita la Lazio l’ha vinta con un gol irregolare (il riferimento è alla sfida con la Sampdoria, ndr) dopo aver pianto contro l’Inter. Ma ci sarà Rizzoli, questo è un bene, perché è il miglior arbitro d’Italia e forse del mondo». Ed allora  nessun calcolo, nessun possibile «biscotto», nessun pareggio e tutti contenti. «Con la sconfitta del in casa della siamo già in . Ma noi vogliamo vincere, vogliamo il secondo posto, dimostrare che siamo più forti e far sì che l’ultima partita con valore sia proprio questa e non quella contro il Palermo. Nonostante sembri che per vincere la Roma abbia quasi bisogno di giocare con 12 calciatori... ».

IDEA PAZZA - Ed allora sogna un derby come quello della «chiesa al centro del villaggio», con cui lo scorso anno conquistò la gente giallorossa. «Ma sono situazioni differenti. Tra l’altro stavolta giocheremo in trasferta, anche se cercheremo di uscire con la stessa gioia». Nel caso, per lui sarebbe il modo migliore per cancellare gli strappi di questa stagione. «Ma io amo questa maglia, finché sarò qui darò il meglio di me stesso. Siamo tranquilli: per noi non è una finale, ma la vogliamo considerare come l’ultima partita che vale». Ergo, un derby da vincere, in cui potrebbe riaffacciarsi . È stato convocato, accarezza l’idea pazza di buttarlo dentro, magari a parti- ta in corso. Così come fino alla fine si porterà dietro il dubbio a centrocampo tra e . Nessuno dei due sta benissimo, entrambi (per motivi diversi) sono fondamentali. Si deciderà in extremis, come per . Andrà in panchina, poi chissà...