CORSERA (G. PIACENTINI) - È finita con i tifosi della curva Sud, che fino a quel momento non avevano risparmiato cori contro il presidente James Pallotta e avevano ricordato ai calciatori di «tifare solo la maglia», che cantavano: «Vogliamo undici Florenzi». Un riconoscimento non da poco, e soprattutto riservato in passato non ai calciatori più talentuosi in assoluto, ma a quelli (Damiano Tommasi, tanto per citare un esempio,è un altro a cui è stato dedicato) che alle qualità tecniche ne abbinano altre che li fanno entrare nel cuore della gente. Per questo quando i 37 mila dell’Olimpico, al 94’ e con una Roma in sofferenza, hanno visto Florenzi rubare palla nella propria metà campo, volare sulla fascia e avvicinarsi alla porta avversaria, ci hanno messo tutta la loro voce per sospingerlo. Florenzi ha fatto il resto, scaricando un destro micidiale sotto la traversa prima di correre, esausto, sotto la Sud a raccogliere il meritato abbraccio della sua gente che lo incitava e che lo ha eletto, sostituendosi a Garcia, capitano.
Nel giorno in cui Totti è rimasto per la seconda volta consecutiva in panchina e con la fascia al braccio di De Rossi, la continuità nella romanità è garantita dalla sua presenza. «Quando i tifosi ti sostengono in quel modo – le sue parole – trovi la forza per andare avanti. I cori mi hanno fatto provare belle sensazioni e mi inorgogliscono, ma va elogiata tutta la squadra».
Anche grazie a partite generose come quelle di ieri, però, si ricostruisce il feeling con la tifoseria che negli ultimi tempi è andato perso. «I tifosi li riconquisteremo quando arriveremo al secondo posto, che è quello che vogliono loro e che vogliamo anche noi.È’ stata una vittoria importante, che serviva per il morale e per l’ambiente: dobbiamo continuare su questa strada».
Il suo rendimento da vice-Maicon può far risparmiare alla Roma un bel po’ di soldi sul mercato, perché in giro di terzini con le sue caratteristiche offensive non se ne vedono molti: quello al Genoa è il quinto gol in campionato, il terzo nelle ultime cinque partite giocate da difensore. «Posso giocare in più ruoli e lo faccio dove dice il mister, però questa posizione mi piace. Mi manca un po’ d’esperienza in fase difensiva, ma ci sto mettendo tutto me stesso e mi aiutano molto Balzaretti, Cole e Torosidis. Lo avevo detto a Perin prima della partita che gli avrei segnato, lui mi porta fortuna. L’importante però è che si stia intravedendo la vera Roma, per questo sono felice». Parole da capitano vero.