GAZZETTA.IT (F. ODDI) - Lo ingaggiarono Roma e Napoli, senza mai guardarlo in faccia, ora lo hanno preso nella rete dell'inchiesta Dirty Soccer, e Francis Obeng è finito per la terza volta sui giornali, ben più avanti rispetto alle pagine della Lega Pro, conquistata con merito nel 2011. Giocava e gioca nel Santarcangelo, uno dei club maggiormente invischiati nello scandalo portato alla luce dall'inchiesta di Catanzaro, vinse il campionato di D, fece il suo anche in Lega Pro, e fu acquistato dalla Roma, il 31 gennaio del 2014. Un giallo che durò poche ore: cosa ci avrebbe fatto una squadra che stava lottando per lo scudetto con un ghanese di 28 anni che non era mai andato oltre l'ex C2?
Ci aggirava - in maniera del tutto legale - un bizzarro regolamento, secondo il quale per ingaggiare un extracomunitario bisogna cederne uno: i club di serie A offrivano contratti semestrali a giocatori di basso profilo e bassissime pretese, li lasciavano in prestito dove stavano, e se ne liberavano alla sessione di mercato successiva, per ingaggiare il giocatore che volevano davvero. Nel caso della Roma, Obeng servì per tesserare Ucan, la cosa curiosa è che un anno dopo il camerunense del Santarcangelo è rientrato nel giro dei trasferimenti a km zero: a gennaio è stato il Napoli a prenderlo, per aver un posto da extracomunitario da utilizzare la prossima estate. In tutto questo, il centrocampista africano non si è mai mosso da Sant'Arcangelo di Romagna, senza mai farsi troppe illusioni sulle possibilità di salire di categoria. Non avrà più modo di farlo: se le accuse della procura di Catanzaro verranno provate, la sua carriera potrebbe essere già finita.