GASPORT (D. STOPPINI) - Venticinque aprile, Liberazione pure dagli infortuni. Hai visto mai, un sabato festivo per un Rudi Garcia che si appresta a scoprire l’effetto che fa, avere una rosa lunga. Quasi al completo, anzi, se si eccettuano gli assenti di lungo corso come Castan e Strootman, e un Maicon ormai desaparecido. Il tecnico può scegliere, è una notizia. A centrocampo, ad esempio. Perché la caviglia destra sta dando un po’ di tregua a Miralem Pjanic, che ieri si è allenato con il resto dei compagni, oggi farà altrettanto ed entrerà dunque tra i convocati per Milano. Non significa che l’ipotesi intervento sia scongiurata, per carità. Ma intanto il bosniaco ha buone possibilità di impiego: l’idea Roma è mettere dentro uno tra lui e Keita, al momento favorito, pure lui reduce da infortunio (al ginocchio) e che non inizia una partita da titolare da oltre un mese.
SCELTE Il resto della Roma è un attacco extralarge. Tanto XL che Garcia ha pure concesso alla Primavera di Alberto De Rossi di usare Verde nel derby di oggi. E allora sai che c’è? L’idea sarà pure vecchia: dentro il primo tridente dell’era Garcia, Florenzi-Totti-Gervinho. Per il mercato in fondo c’è tempo, come pure per l’interesse per Zappacosta dell’Atalanta (offerti in cambio Sanabria e Uçan). L’acquisto di «ieri», Doumbia, sarà ancora in panchina. Ormai da due settimane si è affidato alle cure di un osteopata personale, Riccardo Bianchini. È il secondo step: il primo, l’arrivo di un fisioterapista che lo seguiva fin dai tempi del Cska, non ha prodotto gli effetti sperati. Bianchini è anche l’uomo che ha lavorato su Balzaretti, tornato in prima squadra dopo un anno e mezzo di assenza: «Sono rinato, avevo promesso a me stesso che Roma-Sassuolo non sarebbe stata la mia ultima partita — ha detto a Roma Tv —. Come finirà questo campionato? Per centrare un obiettivo serve unità». Proprio vero