CORSERA (G. PIACENTINI) - Con la dura condanna di una parte della Curva, per gli striscioni esposti durante la gara contro il Napoli, James Pallotta aveva spaccato in due la tifoseria. Con il mancato ricorso contro la squalifica del settore ha scatenato tutti quelli che non si sono sentiti tutelati dalla linea politica della società. È stato il numero uno giallorosso a mettere l’ultimo e definitivo veto, dopo un confronto con la parte «romana» della dirigenza, che ha riportato al presidente gli umori di una piazza che si sarebbe aspettata maggiore vicinanza da parte della proprietà. Dalle radio private ai social network, la condanna è arrivata da tutte le latitudini: «I veri presidenti come Viola e Sensi si battevano contro le ingiustizie nei nostri confronti. Resta in America, qui non venirci più», «Pallotta go home» e «È la dimostrazione che è venuto solo per il business dello stadio» sono solo alcuni dei messaggi di protesta nei confronti del presidente.
C’è chi la butta sul piano legale («È una decisione che non ha alcun fondamento giuridico, anche tano come clienti, non facendo ricorso hanno dimostrato che non contiamo nulla. Contro l’Atalanta non entri nessuno» è il succo di molti tweet.
In questo clima Garcia prepara la trasferta di Torino, fondamentale nella corsa al secondo posto che si è ristretta ad un derby inaspettato con la Lazio. «Siamo noi i favoriti – le parole a Sky di Victor Ibarbo -, io sono pronto per giocare titolare e darò il massimo per meritarmi la conferma». Il colombiano è in lizza per una maglia nel tridente. Il ballottaggio è con Totti, al fianco di Ljajic e Iturbe, ma la scelta potrebbe cadere di nuovo su Florenzi, con Yanga- Mbiwa terzino. De Rossi continua a svolgere lavoro personalizzato, ma la sua presenza non è a rischio.