Ora però c’è la Roma, in campo all’Olimpico domenica 19 alle 15, una sfida che si presenta piena d’insidie e dal pronostico avverso. «Questa vittoria la aspettavamo da un po’ e fa molto piacere, ci fa lavorare con serenità - sono le parole del terzino senegalese -. Arriva una partita dura, ma abbiamo fiducia e come a Napoli possiamo fare qualcosa, visto che la Roma non sta benissimo. È un avversario che sa giocare, tiene il controllo del gioco, e noi dobbiamo essere pronti a difendere bene. Hanno tanti giocatori che possono fare la differenza: ognuno fa valere le sue qualità, come i calci di punizione di Pjanic e o il tiro dalla distanza di Nainggolan. Dovremo essere bravi a non concedere nulla, soprattutto sui calci piazzati».
Alla prima stagione con la maglia atalantina, Dramè non si sarebbe aspettato un campionato così complicato, ma resta convinto che l’anno prossimo le cose potranno andare meglio. «Questa vittoria può fare la differenza, ma lo possiamo sapere tra 2-3 partite. Secondo me nessuno si aspettava una stagione così, ma il calcio è questo e può capitare: abbiamo passato momenti difficili, ma ho imparato che dopo un’annata così ne arriva una migliore. Sono contento perché ho giocato la maggior parte delle partite: all’inizio sono andato forte, poi ho avuto un calo, anche i risultati ti fanno perdere un po’ la fiducia».
Tra qualche settimana s’inizierà a parlare di mercato, a patto di conquistare il prima possibile i punti salvezza: Dramè sembra che da Bergamo proprio non vuole muoversi: «Il nuovo allenatore mi chiede di spingere e puntare l’uomo, quello che ho sempre fatto; Colantuono mi chiedeva di giocare più semplice, adesso invece di andare fino in fondo sulla fascia e arrivare al cross. Quelli che sono arrivati al ritorno ci stanno dando una mano, ma anche chi c’era all’andata e giocava di meno avrebbe potuto fare qualcosa di più, mancava solo la fiducia e la possibilità di giocare le partite con continuità: come Spinazzola, secondo me uno dei migliori, che ha qualità ma non basta. Spero per lui e per gli altri in prestito che tornino a Bergamo con più esperienza, per far diventare l’Atalanta ancora più forte. Ho due anni di contratto, qua sto bene, non vedo perché dovrei cambiare squadra».