IL TEMPO (E. MENGHI) - Una norma per impedire il faccia a faccia con i tifosi. La sfilata dei giallorossi sotto la Curva Sud è stato il pretesto per parlare di un problema di carattere nazionale, con casi più gravi come a Pisa e Padova, dove i giocatori sono stati aggrediti dagli ultras.
Il Viminale, in una riunione preliminare durata circa due ore, alla presenza del dg della Roma Baldissoni, il portiere e consigliere federale De Sanctis, il presidente della Lazio Lotito a far le veci della Figc, il procuratore federale Palazzi, la Lega Calcio (il dg Brunelli), l’Assocalciatori (Tommasi) e il Coni, ha espresso il desiderio di non assistere più ad episodi del genere e ha invitato le istituzioni a mettere a punto un piano di iniziative che partono dalla formazione dei calciatori, dando poi a tutti un nuovo appuntamento per capire come tradurre in una normativa questo delicato tema. Un accenno all’argomento è previsto già giovedì nel consiglio federale, se il caso Parma non ruberà troppo tempo. La Roma non è finita sotto accusa, anzi, l’Osservatorio ha chiarito la sua volontà di tutelare club e giocatori, che non dovranno più avere nemmeno il dubbio di presentarsi sotto al settore in contestazione: se andassero, contravverrebbero a una regola. Baldissoni ha voluto ricordare le iniziative positive promosse dalla società giallorossa, il Viminale ha constatato e apprezzato il lavoro fatto soprattutto sulla sicurezza.
De Sanctis ha parlato per ultimo, ma ha avuto poco da spiegare, perché l’Osservatorio ha capito le sue frasi e non si è sentito attaccato. Insomma, tutti d’accordo. Peccato, però, che dopo la lunga riunione sia arrivata la notizia di una protesta dei tifosi del Torino, arrabbiati perché la sfida con l’Empoli è in calendario il 4 aprile, giorno della ricorrenza della tragedia di Superga. «Non giochiamo», hanno minacciato. E la Lega oggi potrebbe accontentarli e correggere la data. Sarebbe tanto diverso dall’andare sotto la curva?