LEGGO (F. BALZANI) - Prima il faccia a faccia con tutta la squadra, poi l’incontro con Totti, Sabatini e Baldissoni. Il giorno delle verità per Garcia è iniziato col sole, tramontato alle spalle di una desolata Trigoria (nemmeno un tifoso all’ingresso). Il tecnico, infatti, non ha diretto l’allenamento delle 15 essendo arrivato in ritardo dal viaggio a Coverciano, dove è stato premiato come terzo miglior allenatore della scorsa stagione alle spalle di Conte e Montella. «Non è il giorno migliore per una premiazione - ha dichiarato Garcia a Sky - Arrabbiato? No, sono deluso ma pure motivato e carico. E avete capito male, non ho mosso accuse alla squadra. Non ho mai detto queste parole. Devo essere esigente con i miei giocatori, so che in campo possono dare di più. Ma il mio futuro è a Roma, dove sto bene. Voglio allenare nel nuovo stadio, dovranno sopportarmi ancora un po’. Il nostro obiettivo primario è giocare la Champions anche la prossima stagione».
Un parziale dietrofront rispetto alla sfogo di domenica pomeriggio. Ma è solo apparenza. Al suo arrivo a Trigoria (intorno alle 17), infatti, il francese ha usato ben altri toni nel confronto con la squadra durato circa mezz’ora. Garcia ha ribadito quanto detto domenica a Verona dopo l’ottavo pareggio in 9 partite: «Siete irriconoscibili, non si può giocare così. Pretendo molto di più. Ma cosa vi succede? Perché non fate quello che proviamo in settimana?». Dai giocatori, però, il solito imbarazzato (e imbarazzante) silenzio. Così Garcia ha proseguito lo sfogo in presenza dei vice Bombard e Fichaux: «Ora dobbiamo reagire tutti insieme già da giovedì. Dovete credere in quello che fate o rischiamo di arrivare quarti e perdere la Champions». In privato Totti gli ha ribadito la fiducia della squadra e anche Sabatini e Baldissoni lo hanno rassicurato, ma se le cose non dovessero cambiare potrebbe essere proprio il francese a fare le valigie a fine stagione. E non da solo. «Se la Roma esce anche dall’Europa League può scoppiare il caos. Non trovo molte sinergie in società, è come se la mano destra non sapesse cosa fa la mano sinistra», ha dichiarato l’ex dg giallorosso Montali. La squadra, nonostante qualche isterismo in campo dovuto alla frustrazione di un gioco che non c’è, appare invece ancora compatta. Lo dimostra anche un tweet di Keita che ieri ha preso le parti di Nainggolan: «Siamo tristi per il grave infortunio a Mattiello al quale auguriamo pronta guarigione. Radja è un calciatore grintoso, ma mai violento»