LEGGO (F. MACCHERONI) - Due due anni fa, quando si parlò di un possibile interessamento della Roma per Pioli, fiorirono diverse espressioni sulla capacità manageriale della proprietà americana.
Si veniva da Luis Enrique (ora al Barcellona) e Zeman-Andreazzoli, finiti nel tritacarne. Oggi, probabilmente, qualcuno lo cambierebbe con Garcia che, a sua volta, arrivò fra le perplessità generali, avendo come credenziale un successo a Lille che, come sottolinea Maurizio Battista, è un ottavo di Cinecittà.
A Torino molti accolsero come una sciagura l’arrivo di Allegri al posto di Conte, nonostante avesse all’attivo uno scudetto col Milan. Oggi per alcuni la Juve gioca meglio. E soprattutto vince lo stesso. Torniamo dunque a Conte, attualmente in Nazionale, bersagliato perché vuol fare l’allenatore: decidete, o ha ragione, o va abolita la Nazionale (votiamo per questa ipotesi).
Quando qualcuno ha azzardato un futuro romanista per Conte, i tifosi si sono divisi (accade). Fosse un attestato di fiducia per Garcia, sarebbe comprensibile. Fosse per il passato di Conte, sarebbe una follia: parlano i risultati e sono i risultati che mancano alla Roma.