IL TEMPO (T. CARMELLINI) - È tutto vero, non state su Scherzi a Parte e questa non è la burla cattiva fatta al «gaggio» di turno. Qui c’è di mezzo la Roma e un mercato che a vederlo da fuori ha dell’inverosimile: più se ne sa e più appare incredibile come un club così strutturato, con uno dei migliori ds in circolazione, possa essere incappato in una serie di gaffe simili. Sarebbe, appunto, da ridere se non ci fosse da piangere.
Ibarbo, ultimo acquisto del mercato, arrivato nell’emergenza più totale, dovrà restare fermo oltre un mese: anche lui. La cosa poteva anche sembrare anche meno grave se non fosse arrivata dopo tutta una serie di errori clamorosi. Ora, che Gervinho avrebbe giocato la Coppa d’Africa la Roma lo sa un pezzo e quando ha acquistato Keita in estate il discorso era più o meno simile: e due. Ma quando il colpo del mercato in attacco (e qui potremmo aprire un’altra ampia parentesi sulla partenza frettolosa di Destro che la Roma avrebbe potuto utilizzare con l’Empoli invece di esser costretta a ricorrere all’esordiente Verde: mantenendo intatto l’affare col Milan) è Doumbia, ivoriano anche lui come il «Gervi» impegnato nella «coppa», allora la domanda viene spontanea: ma ci fanno o ci sono?
Vabbè, dice, guardiamo oltre perché abbiamo preso Ibarbo che per «tamponare» va più che bene: si, ma è rotto. E lo sapevano, perché il Cagliari sul tema si è chiamato fuori confessando di aver comunicato ai giallorossi le condizioni del calciatore. E infine: possibile che un giocatore «rotto» o «mezzo rotto» possa essere messo a disposizione del tecnico che poi giustamente (o meno anche qui dipende dai punti di vista) lo manda in campo e probabilmente finisce col romperlo del tutto!? Si, sarà anche sfiga, ma a tutto c’è un limite. O no...!?