Tavecchio replica a Nicchi

13/02/2015 alle 08:46.
carlo-tavecchio

IL TEMPO - «Io non ho fatto nessuna apertura, perché queste decisioni non sono di competenza del presidente, si discuterà in Consiglio federale e se questa sarà un’ipotesi andrà a regime, ma terremo conto dell’opinione dell’Aia». Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, risponde così alla furiosa replica del presidente degli arbitri Marcello Nicchi e al suo no senza appello al sorteggio integrale per la prossima stagione.

«La risposta di Nicchi? Non capisco - ha detto Tavecchio a Radio24 - io non mi sono espresso sulla modalità di gestione delle designazioni arbitrali. Mi sono limitato a dire che l’Aia è uno dei carri del sistema sportivo italiano e che, qualora e davanti a richieste presentate, saranno valutate nelle sedi opportune. Questo è quanto, tutto il resto non lo capisco». Sull’accusa di volere la guerra con gli arbitri perché non l’hanno sostenuto in estate, Tavecchio ha spiegato: «Non riesco a vedere cosa c’entra. Sono il presidente federale e basta. L'Aia ha ottenuto da questa presidenza cose che non ha ottenuto in 50 anni, uno dei primi provvedimenti è stato il riconoscimento del codice fiscale per tutte le sezioni arbitrali, un'autonomia di ricchezza sul territorio. Abbiamo poi concesso la possibilità di sanzionare chi ha fatto atti di violenza all'Aia con provvedimenti economici e gli abbiamo assegnato un funzionario per la ricerca di fondi».

Quanto alla questione dei tagli, «ho chiesto una decurtazione dell'8% - ha detto ancora Tavechio - che non è fatta per gli arbitri di serie A e serie B, ho chiesto che si faccia una valutazione sul territorio delle designazioni oltre un certo numero di chilometri. L'Aia è una fonte di volontariato, ma il problema è che ci sono 700mila partite l'anno. Davanti ad uno studio tecnico si possono fare dei risparmi. Rispetto ai 25 milioni in meno che ci ha dato il Coni, l'incidenza dell'Aia dovrebbe essere relativa».