GASPORT (L. DI BARTOLOMEI) - Ho avuto la fortuna di avere molti maestri nella mia vita: alcuni, specie certi professori universitari, li ho odiati e poi rivalutati. Altri, insegnandomi l’importanza del dubbio, sono sempre stati e sempre rimarranno nel mio cuore. Uno di questi, probabilmente quello cui più sono affezionato, era solito passeggiare avanti e indietro di fronte alle nostre scrivanie da lavoro e ripetere a me ed al mio gruppo di colleghi una famosa massima: «Saper fare, fare, far sapere». Se vi fermate un secondo a riflettere noterete che questo aforisma di poche parole rinchiude in sé l’antidoto alla superficialità che affligge molte delle attività che ci circondano: in più (come ogni aforisma che si rispetti) risulta applicabile in ogni campo delle cose umane: dallo sport, alla politica, dal lavoro, all’educazione. Prendiamo ad esempio la vicenda dell’amichevole riparatrice proposta qualche giorno fa a seguito della vandalizzazione della Barcaccia di piazza di Spagna causata dall’orda incivile dei tifosi del Feyenoord. L’idea, pur animata da uno spirito che potremmo qui definire da «mozione affetti», a un occhio accorto (che ne so, uno che si occupa di sport, per esempio) sarebbe subito apparsa come di difficile realizzazione per almeno 3 ordini di motivi.
NON COINVOLTI - Il primo è subito detto: ad ogni richiesta e sollecitazione pervenuta dalle istituzioni italiane tanto l’ambasciata quanto il governo arancione – pur dichiaratesi sgomente e colpite per l’accaduto ed esprimendo tutta la loro solidarietà – hanno sempre sostenuto la loro totale estraneità al riguardo. E infatti la Federcalcio olandese: «Anche per noi è triste ma non siamo assolutamente coinvolti». Insomma: «Signori siamo costernati ma individuate i trasgressori e puniteli».
AMICHEVOLI - Secondo motivo (stavolta di ordine tecnico): le amichevoli fra nazionali di categoria sono organizzate con molto tempo di anticipo e concordate con sponsor, club, leghe e concessionari dei diritti di trasmissione televisiva.
E TAVECCHIO? - Terzo, ultimo, e più spassoso motivo: l’idea che al Comune di Roma ci sia qualcuno che ritenga di un qualche stand internazionale le rassicurazioni di un presidente federale squalificato in sede Uefa per razzismo, che due settimane fa ha fatto comprare alla federazione decine di migliaia di copie del suo libro (con un possibile danno erariale visto che la Figc incamera fondi pubblici) fa rabbrividire. Ve lo immaginate voi Tavecchio che sbatte i pugni sul tavolo col suo collega olandese per perorare la causa della solidarietà europea in nome dell’interesse superiore del patrimonio artistico di Roma (e quindi del mondo)?
METODO - Ben inteso: io per amore di Roma, dei rapporti italoolandesi, e della bellezza del monumento dei due Bernini spero di dovermi rimangiare tutto ma le critiche se motivate muovono sempre da un attaccamento verso qualcosa. Saper fare, fare, far sapere: datemi retta ragazzi, è sempre meglio ottenere un risultato prima di comunicarlo.