GASPORT (M. CECCHINI) - Almeno ci mette la faccia. Le tesi di Walter Sabatini potranno essere discutibili – ed in effetti alcune lo sembrano – ma intanto il d.s. della Roma ha il coraggio di venire a spiegare la crisi, visto che il presidente è lontano e altri in effetti non hanno la sua esperienza calcistica.
LA SQUADRA Sabatini nota come nel gruppo sia diminuita la coesione. «Dalla partita in casa col Bayern si è perso il mutuo soccorso. Sono cambiate le motivazioni di alcuni. Forse a volte si perde la volontà di conquistare il risultato con le unghia e con i denti che prima si facevano, ma si ricomincerà. E’ cambiata qualcosa nella chimica e l’ho detto anche parlando alla squadra (dopo la partita, ndr). Occorre aiutare di più il compagno, come sul gol preso da Robben, ma questo dipende dalla psiche, dagli obiettivi personali, da qualche paura. Da Pjanic, ad esempio, mi aspetto qualcosa di più. Lo voglio protagonista e finora lo è stato soltanto a tratti».
LA PREPARAZIONE Un altro nodo è quello legato alla preparazione. «L’arrivo di Paolo Rongoni è stata una scelta condivisa. Non possiamo imputare tutto a lui, ma so che si sta confrontando con l’allenatore per proporre alcune variazioni». E in effetti, per ritrovare la brillantezza, stanno già diminuendo le sedute di palestra non amate dai giocatori.
IL MERCATO «C’è stato un ritardo, ma sono assolutamente soddisfatto. Abbiamo preso giocatori forti come Doumbia – che è talmente prolifico da essere imbarazzante – e Ibarbo, sacrificando Destro. Aveva situazione di disagio per l’impiego e una sorta di insoddisfazione generale.Potrebbe anche tornare: se lo facesse saremmo orgogliosi, altrimenti avremo fondi da investire, e ho già individuato l’attaccante per la prossima stagione (Bacca del Siviglia, ndr). Maicon? Non ho comprato altri terzini perché ho fiducia in lui. Gli ho rinnovato il contratto, come a De Sanctis, perché devono sentirsi dentro un progetto. Non posso dirgli tirate le cuoia senza certezze. Prendere Cavani? Costerebbe come il ricavo annuale della società. Iturbe? E’ costato 22 milioni, più alcuni di commissione. È un prezzo importante, ma lui è un giocatore importate. Escluso Gervinho, i giocatori li scelgo io con l’avallo dell’allenatore. I giovani? Continueremo questa politica, anche se siamo solidali con Garcia che vuole vincere subito. La Roma tornerà forte. Pallotta vuole portare la squadra ai massimi livelli e vincere lo scudetto: se non sarà quest’anno, lo sarà il prossimo. Non abbiamo paura di questa parola. Al titolo crediamo ancora, ma intanto dobbiamo essere bravi a difendere la seconda posizione dal Napoli. Comunque, Garcia non se ne andrà finché non avrà vinto il titolo qui, e lo ha detto dinanzi a offerte che nessun altro avrebbe rifiutato (Barcellona e Psg, ndr). Lo stesso vale per me. Certo, per guarire non basta l’aspirina, ci vogliono gli antibiotici. Higuain? Mai trattato. È un grande giocatore, ma arriverà terzo anche quest’anno». Le parole più dolci che si sono sentite negli ultimi tempi.