IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Questa è nuova: «Trasfomerò i fischi in applausi ». Funziona così, anche per Seydou Doumbia, coperto e allineato. Si presenta così l’ivoriano, nuovo acquisto di casa Roma. L’esordio non è stato un granché, ma di colpe ne ha davvero poche. Doumbia sembrava spaesato, impreparato. Troppa pressione, tutta insieme, sul povero Seydou. Tutta colpa di Garcia, reo di averla mandata in campo con un solo allenamento? Domanda cattivissima. Anche fosse, non lo ammetterebbe di sicuro il vecchio Seydou. Infatti non lo ammette. «Non credo, ho giocato anche la finale di Coppa d’Africa, pur non essendo stato continuo nell’ultimo periodo. Mi sono allenato solo due volte prima di scendere in campo e la mia prestazione non è stata delle migliori, ma voglio lavorare di più per fare bene», ecco la sua risposta. Magari Seydou sarà anche peggio di quello visto contro il Parma, però una cosa è certa: l’altro ieri non conta, è stato ingiudicabile. Troppo inadeguato, troppo brutto per essere vero. «Mi piace lavorare tanto, cercherò di rispondere alle attese di club e tifosi. Fin ora sono stato accolto alla grande».
TALE E QUALE Doumbia, l’ultima volta che ha visto la Roma da vicino all’Olimpico è uscito dal campo con cinque gol sul groppone. Eppure «non l’ho trovata così diversa rispetto a settembre», dice. Insomma, di analogie ce ne sono poche rispetto al rullo compressore di cinque mesi fa. «Ci sono dei momenti no ma vorrei ricordare che siamo ancora secondi, anche se l’ultima partita non è stata delle migliori. La sfida con il Parma era un po’ difficile per noi, perché dovevamo vincere per recuperare punti sulla prima, quello che è certo è che devo sicuramente migliorare per trasformare i fischi in applausi. Intendo fare questo nei prossimi giorni». Non fa una piega. Da Destro a Doumbia, in comune la passione di stare in area di rigore. «Ho segnato tanti gol in passato, ho bisogno di fiducia ma sono sicuro che ce l’avrò e questo mi aiuterà». Del resto, Seydou ha scelto la Roma con tutto il suo cuore, convinto di poter far bene. «Ero impegnato in Coppa d’Africa quando ho saputo dell’interesse della Roma. Ho avuto modo di parlarne con Garcia, sono due anni che mi confronto con Gervinho e questo è stato un fattore decisivo per la mia scelta». I numeri sono dalla sua parte, il calciatore è tutto da scoprire. Le parole del giorno della presentazione sono le classiche, un po’ prevedibili, ma normali. Almeno in questo, ha già capito tutto.