LEGGO (F. BALZANI) - Per qualcuno da ieri è “il Miglio Verde”, per altri è diventato “Daniel Green” o il protagonista di “Cinquantatré (come il numero di maglia) sfumature di Verde». Per tutti è stato il migliore in campo contro il Cagliari e il simbolo della rinascita giallorossa dopo un mese di astinenza dalla vittoria. L’esplosione di popolarità sul web lo sorprende (ieri il suo nome è stato il 5˚ più hashtaggato d’Italia), ma non lo travolgerà perché Daniele Verde, nato a Napoli il 20 giugno del 1996, «ha la testa sulle spalle e tanta voglia di diventare un grande» come ha assicurato Garcia e come gli ha sempre detto Montella, il tecnico che lo ha trasformato.
Era il 2010 e l’Aereoplanino allenava i Giovanissimi giallorossi. «Ma quale terzino sinistro, usi bene il mancino e hai una gran tecnica. Mettiti davanti a destra», gli disse Montella. Daniele, fidanzato con una romana e molto geloso della sua privacy (ha reso privati tutti i suoi profili sui social), però ha impiegato un po’ a convincere Alberto De Rossi («L’anno scorso neanche lo convocavo», disse il tecnico). Questa stagione, invece, il napoletano ha segnato 11 gol in 15 partite ed è diventato uno dei punti di forza dell’Italia Under 19. Da uomo nuovo della Primavera Daniele è diventato in pochi mesi pupillo di Garcia che lo ha convocato ben 11 volte su 22 e ha creduto in lui anche dopo le prime critiche contro Fiorentina e Palermo.
Verde, alto 1,70 e cresciuto col mito di Maradona e Totti, è stato sedotto dal fascino di mister Pallone d’oro («A chi guardo fra i campionissimi? Cristiano Ronaldo», ha confessato ieri) però deve ringraziare anche Bruno Conti. Marazico, infatti, raccolse una segnalazione dell’osservatore della Roma in Campania che lo aveva visionato nel Pigna Calcio. Il provino convinse tutti e la Roma gli fece firmare subito il contratto battendo sul tempo la Juventus (i bianconeri licenziarono il loro osservatore). Ora lo vuole il Catania, ma Garcia difficilmente se ne priverà.