GASPORT (A. PUGLIESE) - Chissà, magari in testa sua ha già deciso da un po’, anche se poi il dubbio Rudi Garcia se lo porterà dietro fino alla fine. Totti o Destro? Destro o Totti? Il confine è labile, la differenza abissale. Soprattutto tattica, considerando la diversità degli attori. L’impressione, però, è che nonostante si sia allenato poco (una sola seduta vera) e l’attacco influenzale che l’ha debilitato a metà settimana, stasera a Palermo sarà Totti, il prescelto del francese. «Il genio», l’uomo che gli ha evitato la sconfitta nel derby. «Ma se facciamo il conto di tutti gli allenamenti che ha fatto Francesco negli anni, allora posso tranquillamente dire che è pronto», ci scherza su Garcia. Come dire, chissà quante altre volte è andato in campo con un allenamento solo e poi ha fatto la differenza...
PERCHÉ FRANCESCO Garcia può scegliere Totti per due motivi fondamentali: il primo è perché dopo il derby è in fiducia, vive un momento emotivamente esaltante, ha brillantezza fuori e dentro di sé; il secondo è che con un centrocampo in difficoltà (senza De Rossi, Keita e Nainggolan) e Pjanic chiamato stavolta anche a compiti difensivi, con Totti ha una fonte di gioco in più, un uomo capace di abbassarsi, costruire e lanciare Iturbe e Ljajic. «Quello che fa ancora Totti è una sorpresa — ha detto ieri Hidetoshi Nakata —. Nella Roma avevamo quasi lo stesso ruolo: c’era rivalità, non era facile andare d’accordo. Per me io ero avanti, ma non giocavo mai». Interpretazione bizzarra, Totti ci dormirà lo stesso e stasera andrà a caccia del decimo gol al Palermo. «Con la Lazio è stato importante avanzarlo — dice Rudi Garcia — ma il suo gioco è anche quello di venire incontro. Cerchiamo sempre equilibrio anche nella fase offensiva».
PERCHÉ MATTIA A Trigoria, però, più di qualcuno pensa sia arrivato il momento di rivedere Mattia Destro dal via. Anche qui per due motivi: il primo perché un’ulteriore panchina nella settimana in cui Totti non si è quasi mai allenato sarebbe un’altra piccola grande bocciatura; il secondo perché Garcia si sta convincendo che difficilmente Destro potrà lasciare Trigoria a gennaio e sa che per vincere ci sarà bisogno anche di lui. Ed allora farlo giocare a Palermo sarebbe un’iniezione di fiducia, un modo come un altro per ribadirgli stima. «Su di lui conto molto per tutta la seconda parte della stagione — dice il tecnico francese — Se ne è convinto anche lui? Bisognerebbe chiederglielo. Io quando ci parlo o lo vedo in allenamento mi sembra di sì». Magari stasera avrà una conferma, in un senso o nell’altro. Sempre che Garcia, alla fine, decida per lui e non per Totti.