IL TEMPO (A. AUSTINI) - Dov’eravamo rimasti? A Totti affaticato ma comunque preferito a un Destro sempre più lontano dal centro della Roma. Come si riparte? Con lo stesso dubbio.
Domani a Udine Garcia potrà di nuovo scegliere tra i due attaccanti, apparentemente recuperati dopo i rispettivi acciacchi dei giorni scorsi. Il capitano ieri ha calciato e aumentato i carichi di lavoro mentre i compagni si dedicavano a un allenamento «ludico», non ha avvertito più dolore alla pianta del piede sinistro che lo tormenta da un mesetto e se oggi non accuserà problemi durante la rifinitura, partirà con la squadra. Per giocare titolare contro l’altro veterano del calcio italiano Di Natale: è vero che nella sua testa il derby è il solito appuntamento imperdibile, ma quando sta bene Totti si aspetta sempre di partire dall’inizio.
Rudi lo sa e ci penserà molto prima di rinunciare alla sua classe nonostante la condizione fisica non può essere brillante. Ma lo stesso vale per Destro, bloccato il 31 mattina da una fitta alla coscia che non nascondeva però nessun infortunio serio. E infatti ieri è tornato regolarmente in gruppo.
Se durante la sosta si fosse allenato con più continuità, Mattia sarebbe sicuro del posto da titolare domani. Invece il dubbio c’è. Come di sovente nell’ultimo periodo.
Dopo il flop col Sassuolo, Destro ha giocato solo 20 minuti con il Manchester City e 16 contro il Milan, mentre si è visto dalla panchina tutta la partita di Marassi col Genoa, al fianco di Totti entrato a sua volta nel finale. Quella giornata gli ha fatto capire in modo ancora più evidente quanto fosse sceso nella considerazione di Garcia. Fino ad allora, in assenza del capitan,o aveva giocato sempre quando era disponibile. Un ulteriore passo indietro, di quelli che fanno riflettere.
Insieme al procuratore e a Sabatini, Destro ha valutato le opzioni possibili nel mercato di gennaio (Milan, Samp, Torino e Atalanta), traendo la conclusione che è meglio restare in giallorosso almeno fino a giugno. Rudi lo ha rassicurato sul fatto che avrà il suo spazio. «Deve aiutarci a vincere lo scudetto», il concetto dell’allenatore, consapevole dell’età e degli acciacchi di Totti.
Poi a giugno si tireranno le somme. La Roma ha la necessità di rilanciare Destro, un patrimonio da difendere dopo l’investimento da 16 milioni di euro. A 20-25 lo avrebbe venduto la scorsa estate ma nessuno s’è fatto sotto con la necessaria convinzione. Figuriamoci adesso. E allora non resta che andare avanti a forza di staffette Totti-Destro, salute di entrambi permettendo. Con la speranza che ne esca fuori lo stesso risultato ottenuto da Capello nella gestione di Batistuta e Montella. Fatte le dovute proporzioni.
Il resto della formazione al Friuli è pressoché scontata. Maicon e Holebas (ieri fermo a scopo precauzionale) sulle fasce in difesa, al centro l’unico dubbio sul partner di Manolas. Yanga-Mbiwa ha smaltito in fretta l’influenza e ieri è tornato a correre a Trigoria riaprendo il ballottaggio con Astori.
In mediana De Rossi sarà spalleggiato da Nainggolan e Pjanic, mentre Ljajic e Florenzi partono in vantaggio su Iturbe per gli altri due posti nel tridente. A prescindere da chi ci sarà fra Totti e Destro, il vero dilemma di Rudi Garcia.