IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Kevin Strootman, a dieci mesi dal primo intervento, torna oggi sotto i ferri per un’altra operazione al ginocchio sinistro. Gli esami cui l’olandese si è sottoposto ad Amsterdam nella giornata di mercoledì, sotto il controllo dei professori van Dijk e Kerkhoffs, che lo avevano operato dopo il crac di Napoli nel marzo dello scorso anno, hanno rilevato «la presenza di una massa di tessuto fibroso (cosiddetta Cyclops Syndrome) rispetto alla quale è suggerita la rimozione attraverso artroscopia ».
Oggi l’operazione in Olanda, «e nell’occasione sarà possibile valutare anche lo stato del legamento», recita il comunicato emesso dalla Roma. Tempi di recupero? Non valutabili, al momento. Tutto dipenderà da cosa van Dijk e Kerkhoffs troveranno oggi una volta aperto il ginocchio. Nell’attesa, Kevin ieri pomeriggio ha voluto fornire la sua versione dei fatti. «Ci sono troppe speculazioni, vorrei spiegare veramente quello che è successo. Contro la Fiorentina ho preso una botta al ginocchio sinistro. Dovrò riposare per un paio di settimane, questo mi darà la possibilità di rimuovere un po’ di tessuto cicatriziale che mi ha dato fastidio dopo il mio ultimo intervento e questo mi aiuterà a tornare al meglio, al mio vecchio livello. Non è niente di grave e tornerò presto», ha postato su Facebook il centrocampista. Che, al di là dell’ottimistico post, a Trigoria ieri è apparso assai spaventato. Più spaventato che preoccupato, a dire il vero.
SINDROME DEL CICLOPE Ricapitolando: secondo Kevin, l’operazione odierna in Olanda non ha nulla a che vedere con il colpo subito a Firenze. E che, quindi, la Sindrome del Ciclope lo accompagna(va) da tempo. Domanda: ma se non avesse beccato quella botta al Franchi, non sarebbe mai stato operato? E, perciò, avrebbe continuato a giocare con quel problema al ginocchio sinistro? Chissà. Vale la pena, allora, spiegare che cos’è questa sindrome: «La sindrome del ciclope (Cyclops syndrome) rappresenta una complicanza post–operatoria di ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore (LCA), ha eziologia incerta. Può verificarsi, anche se raramente, nelle fasi post-lesione di LCA. La sindrome è caratterizzata dall’impossibilità di estendere completamente il ginocchio per un impigement, dato da una massa di tessuto fibroso all’interno della gola intercon- diloidea. Questo nodulo fibroso peduncolato è aderente al legamento crociato anteriore; può proliferare e aumentare la sua massa, riducendo progressivamente il range articolare ed in alcuni casi essere causa di importante sintomatologia dolorosa. È un ulteriore intervento chirurgico di rimozione del nodulo il trattamento da effettuare. In artroscopia il nodulo appare al chirurgo come “un occhio di ciclope”. La rimozione permette l’immediato recupero dell’estensione articolare e la risoluzione della sintomatologia dolorosa ove presente», si legge sui siti internet specializzati. Un specie di sciocchezza per una persona qualsiasi, una cosa po’ meno sciocca per un calciatore professionista.
SOGNO JUVENTUS Riassunto: se l’intervento odierno dovesse rivelarsi una semplice toilette articolare (quindi, legamento a posto), l’assenza di Strootman dai campi di gioco sarebbe relativamente breve; insomma, questione di settimane (3, massimo 4 per riprendere; 4/5 per tornare in campionato) e non di mesi. Il fatto che la Roma ieri in quel comunicato non si sia voluta sbilanciare sui tempi di recupero, però, sta a confermare che tutto è condizionato dallo stato del legamento crociato ricostruito nello scorso marzo. Oggi la verità. Ricordando che il prossimo 2 marzo all’Olimpico arriva la Juventus