Roma avanti fra i fischi

21/01/2015 alle 10:06.
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LEGGO (F. BALZANI) - Tanti fischi, qualche insulto e un rigore inesistente al 112’ per un brodino tiepido che porta la Roma ai quarti di coppa Italia e abbassa giusto un po’ la febbre che attanaglia i giallorossi da un paio di settimane. Di bello ieri sera all’Olimpico c’è stato solo il “Grazie Roma” finale. Contro le poco convinte riserve dell’Empoli e di fronte a 10 mila spettatori annoiati e infreddoliti non è bastato il gol in apertura del discusso . L’unico lampo in una partita che si è trascinata stancamente tra confusione tattica, un paio di tiri dalla distanza di e i goffi errori di .

Nel finale, vista l’arrendevolezza della Roma, Sarri ha provato il tutto per tutto inserendo Verdi uno dei tanti titolari lasciati in panchina. Il baby talento dell’Under 21 ci ha messo una manciata di minuti per bruciare Astori e portare la gara ai supplementari. L’attaccante con le valigie pronte (probabile però debba lasciarle sul letto fino a giugno) ha fornito un’altra prestazione mediocre attirando i fischi dell’Olimpico e gli improperi dalla tribuna Tevere occupata dagli ultras vista l’impossibilità di entrare in Sud (“Fuori le palle”, il coro più gettonato).

, forse per responsabilizzare qualche senatore che a Palermo se la rideva in panchina, ha deciso di schierare quasi tutti i titolari a disposizione. Ma non è bastato per piegare l’Empoli in 112 minuti. E’ servito un rigore generoso concesso da Di Bello per un’entrata in area di Zielinski su . L’empolese tocca prima il pallone, ma per fortuna di l’arbitro ha indicato il dischetto. Dagli undici metri ha realizzato con freddezza allontanando i fantasmi della contestazione. Nel finale la Roma ha provato comunque a rifarsi male quando Tavano a tu per tu con Skorupski ha calciato addosso al polacco. «La cosa più importante era qualificarsi, non chiudere le partite porta a questi rischi. Abbiamo tirato 30 volte in porta, fisicamente stiamo bene tanto che abbiano retto 120 minuti. Il rigore? Le gambe di le prende. L’arbitro è vicino e ha giudicato bene», le parole di .