LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - «Contro l’inerzia di Carlo Tavecchio non ci resta che rivolgerci a Malagò. Quello che sta succedendo in Federcalcio è uno schiaffo alla democrazia: il presidente del Coni intervenga, anche con il commissariamento se sarà necessario». Gabriele Gravina, consigliere federale in quota Lega Pro, combatte una battaglia politica contro Mario Macalli, n. 1 della stessa Lega dal ’97 e vicepresidente della Figc. Nella vecchia serie C, Gravina guida la nuova maggioranza che ha bocciato il bilancio di categoria a dicembre e chiede invano nuove elezioni. Ieri, in un Consiglio federale agitato, ha attaccato duramente il presidente federale Tavecchio e poi lasciato la seduta.
Gravina, perché attacca Tavecchio?
«Perché rimane inerte davanti a uno sfregio dopo l’altro che viene fatto alla Federcalcio. Pensate, quando ho preso la parola, Lotito ha provato a togliermela, dicendo che non ero autorizzato. Per fortuna Abete è intervenuto e gli ha spiegato che era fuori strada. Ecco come vanno le cose in Figc».
Nel suo intervento lei ha chiesto a Tavecchio di prendere le distanze da un consigliere che attua “strategie perverse”. Si riferiva a Lotito?
«Io non lo so se Tavecchio è davvero schiavo di Lotito. Però si comporta proprio come se lo fosse. Che io sappia, Lotito è solo un consigliere. Se poi è stato investito o si è autoinvestito di altri poteri, ce lo dicano. Lotito ha tracciato un disegno ad agosto: garantire l’unità delle leghe a sostegno dell’elezione di Tavecchio. È il deus ex machina di quest’operazione, tutti glielo riconoscono. È di un attivismo esagerato, ha la Lazio e in Lega Pro la Salernitana, fa di tutto per rinviare il voto. Qualcuno gli ha dato troppo spazio e lui se l’è preso ».
Si riferisce ancora a Tavecchio?
«Come presidente, Tavecchio dovrebbe essere un tutore delle regole, invece si procura solo pezzi di carta per giustificare la sua inerzia. Ha chiesto chiarimenti a Macalli e ha ricevuto una risposta insufficiente. Allora ha dato come limite il 5 febbraio per fissare l’assemblea, che però non ci sarà: giovedì è stata convocata una riunione informale di presidenti. Qui sono più della metà delle società a chiedere un’assemblea. Si perde solo tempo per cercare di far cambiare idea a qualche presidente, proprio negli ultimi giorni del calciomercato».
Che conseguenze può avere per la Federcalcio la battaglia interna alla Lega Pro?
«Abbiamo chiesto l’autorizzazione a denunciare Macalli per abuso d’ufficio alla magistratura ordinaria, mi risulta che la commissione competente abbia dato parere favorevole, manca solo il via libera di Tavecchio. E chiederemo al Tribunale di Firenze di convocare l’assemblea che è stata negata finora. Comunque andrà a finire, in Figc deve cambiare la cultura politica: basta con la logica del Marchese del Grillo per cui chi non ha potere non conta....».