GASPORT (E. BERGONZINI / C. ZUCCHELLI) - Roma è così. Romanisti e laziali trovano sempre un motivo per criticare le società. I giallorossi spesso non sono entusiasti del fatto che Pallotta viva in America e sia distante un bel po’ dalla squadra, praticamente dall’altra parte del mondo. I biancocelesti accusano Lotito di aver tolto molti laziali dall’organigramma societario, non cogliendo le occasioni per far fare alla squadra il salto di qualità. Nella settimana del derby (che sia quella precedente o quella successiva), però, i fronti sono uniti. Ne è dimostrazione la polemica fra Baldissoni, Pallotta e Lotito. I tifosi hanno per un attimo dimenticato gli attriti per difendere l’onore delle proprie società. E se era prevedibile che lo facessero i romanisti, quasi del tutto inaspettato è stato il consenso che, nelle ultime 24 ore, ha riscosso Claudio Lotito.
QUI LAZIO I tifosi biancocelesti ci tengono alla chiarezza: stavolta si schierano con Lotito perché vogliono proteggere la lazialità: l’ascia di guerra non è sotterrata, solo messa da parte. Momentaneamente. Si è uniti solo dagli avversari comuni. Ma anche questo è un punto di partenza. Sui social comunque i tifosi si scatenano, e attaccano Baldissoni e Pallotta: «Battute accettabili dagli amici al bar, ma dai dirigenti ci si aspetterebbe un altro stile». Su un forum di tifosi laziali un utente che si firma «irr87» ne approfitta per ironizzare sulle disgrazie sportive della Roma, troppo spessa caduta proprio sul traguardo finale: «Ce l’hanno nel Dna: anche nei botta e risposta con Lotito riescono ad arrivare secondi». Un altro utente invece provoca: «Baldissoni, tuo nonno tifava Lazio», citando uno striscione apparso in Nord domenica che fa riferimento alle più antiche origini biancocelesti. «Eagle67» invece risponde direttamente alle dichiarazioni di Baldissoni che ha pungolato i laziali definendoli esperti di scommesse: «Loro invece sono esperti di 7-1. E su quelli nessuno ci avrebbe puntato un euro». C’è anche chi cita episodi legati a vecchie proprietà: «Ma parlano quelli dei Rolex?», regalo natalizio che Franco Sensi fece ai due designatori arbitrali Pairetto e Bergamo. Infine, sul sito della Gazzetta, un simpatico commento di un utente evidentemente tifoso della Juventus: «Non so come la prendano i tifosi laziali, ma l’anno prossimo Lotito sarà ancora il loro presidente... ».
QUI ROMA Certamente, anche Pallotta sarà ancora il presidente della Roma. E i romanisti sperano che «dopo aver stravinto con le parole, bisogna batterli sul campo. Anche perché...». Già, anche perché il derby di ritorno si gioca la penultima giornata, e i romanisti sognano un trionfo da far coincidere con lo scudetto. Nel frattempo, meglio pensare al presente. E quindi al #selfiediTotti (ancora tra le tendenze di Twitter ieri mattina) che qualcuno ha pensato bene di tatuarsi, postando ovviamente la foto, e al botta e risposta con Lotito. «Lui sa già che la sua vera squadra, cioè la Roma, vincerà il campionato. E volendo festeggiare ha scommesso la presidenza, così sarà libero di essere #unodinoi», ha commentato Paolo P. su Facebook. Sui social, poi, è ricomparso l’hashtag tanto caro a molti romanisti: #Lotitononmollare: «Se non dovessimo vincere lo scudetto – le parole di Gabriele in una radio – l’unica consolazione sarebbe averlo ancora presidente della Lazio». Non solo: i conti di Trigoria, su cui Lotito ha avuto da ridire, fanno sorridere molti romanisti: «Lui se ne intende – il commento di Daniel – perché con tutte le rate che ha fatto per salvare la Lazio è più esperto di una finanziaria ». Per Christian, Lotito è stato rimesso «da Pallotta al centro del villaggio». Ancora: mentre compaiono i fotomontaggi del presidente della Lazio seduto sui banchi di scuola con Pallotta alla lavagna oppure i due duellanti vengono ritratti come Rocky Balboa e Ivan Drago, ecco che a chiudere tutto, dopo che «Effepì» si era chiesto «a che minuto siamo del derby? », il tweet di «Tackle duro»: «Pallotta a Lotito: spiegherò aspetti economici lentamente e scandendo le sillabe. Lui replica: le voglio in latino». Ad maiora. Intanto persino il Mirror in Inghilterra riprende questo derby infinito, fatto di tante parole.