IL TEMPO (A. AUSTINI) - In viaggio a Palermo senza sette giocatori e con almeno un paio in condizioni fisiche precarie. Se poi la prospettiva è di giocare la prossima partita a Firenze, mentre la Juve passerà da una veronese all’altra in casa, la Roma vede davanti a sé una salita ripida.
Garcia prova ad allontanare la paura, consapevole che già stasera al «Barbera» non si può sbagliare. «Ho lo stesso avviso di prima sullo scudetto - giura il francese - c’è il calendario, l’idea che possiamo farcene ma soprattutto c’è la realtà. A volte sembra difficile per una squadra e facile per l’altra, però anche quest’anno noi abbiamo perso punti quando il calendario sembrava più agevole e viceversa la Juve. Conta solo il campo: nessuna partita è vinta prima. Sappiamo che dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi all’Olimpico, andremo a Palermo per questo». Il trend si è invertito: ultime tre gare interne pareggiate con Sassuolo, Milan e Lazio, mentre la Roma è tornata da Genova e Udine con il bottino pieno.
Certo, le scorie di un derby ripreso per i capelli non sono facili da smaltire. Compresa la «gufata» di Lotito pronto a scommettere la sua presidenza sul tricolore bianconero: «I miei dirigenti hanno risposto, io non mollo né un secondo, né un centimetro. Pensiamo a tornare da Palermo con 3 punti: solo questo ci serve, con il resto non perdo tempo».
Allontanato il rumore dei nemici, Rudi guarda in casa sua e trova una squadra dimezzata: oltre ai lungodegenti Balzaretti e Castan - il brasiliano ha ripreso il lavoro personalizzato a Trigoria e punta a rientrare prima di fine stagione - e agli africani Keita e Gervinho, sono rimasti a casa Torosidis (problema muscolare) e gli squalificati De Rossi e Nainggolan. Al seguito della squadra, accolta da tanti tifosi romanisti nell’hotel in centro a Palermo, ci sono Manolas destinato alla panchina e un Totti non al meglio per via di una botta al costato subita nel derby. «Se contiamo tutti gli allenamenti che ha fatto Francesco nella sua vita allora è pronto» scherza Garcia, che ieri sera non aveva ancora deciso se affidarsi di nuovo al capitano o rilanciare Destro: il dubbio verrà sciolto poche ore prima della partita. Intanto l’allenatore sprona di nuovo Mattia, anche se il mercato potrebbe portarglielo via. «È un attaccante nostro, è importantissimo, farà dei gol e conto su di lui per tutta la seconda parte della stagione» dice con un filo di imbarazzo.
La società sta trattando l’esterno Salah, uno che andrebbe a sostituire più Iturbe che Destro. «I nomi a gennaio sono come i fiori - spiega Garcia - ne escono tanti. Per me possiamo andare avanti con questa rosa, solo un infortunio serio può farmi cambiare idea».
Quanto alla formazione di oggi, «bisognerà inventare qualcosa: può giocare Florenzi a centrocampo, c’è Paredes, è tornato Uçan, anche Emanuelson è utilizzabile in quel ruolo. Ho preparato altri due moduli oltre al 4-3-3 che possiamo fare ad inizio o in corso di gara. Il sistema di gioco per me non è il Sacro Graal, dipende cosa fanno i calciatori». In difesa confermati Maicon e Holebas sulle fasce, al centro rientra Yanga-Mbiwa al posto di Astori.
Il Palermo recupera Dybala e il presidente Zamparini lancia la sfida: «Vediamo se la nostra difesa tiene, due gol alla Roma li facciamo comunque». Prima bisogna smentire lui, poi Lotito.