CORSERA (G. PIACENTINI) - Una settimana di fuoco accompagnerà la Roma alla trasferta di Palermo. Le polemiche post-derby hanno preso fuoco sull’asse Boston- Roma. Ci vorrà il miglior Rudi Garcia, in versione psicologo, per proteggere la squadra dal clima arroventato. Come se il tecnico non avesse già il suo da fare nell’inseguimento alla Juventus, nel dover inventare la formazione che affronterà i rosanero (mancheranno Keita, De Rossi e Nainggolan) o nel gestire i malumori di alcuni («A 23 anni non dovrei più essere considerato un giovane», ha dichiarato Mattia Destro, il cui agente si è incontrato col d.s. Sabatini per parlare di futuro), ieri è stata sancita la rottura definitiva dei rapporti diplomatici tra la Roma e la Lazio.
Ad aprire le danze James Pallotta: «Avrei preferito vedere la sua faccia dopo il gol», la risposta ironica alle critiche di Lotito al selfie di Francesco Totti. Poi è stata la volta di Mauro Baldissoni, che alla provocazione del presidente biancoceleste («Faccio una scommessa: se la Roma vince lo scudetto mi dimetto»), ha risposto così: «Noi non ce ne intendiamo di scommesse, alla Lazio ne sono esperti. Se Lotito si gioca la presidenza c’è il rischio che i loro tifosi tiferanno per noi». Immediata la contro replica: «Pensi ai conti della Roma». Argomento che ha mandato su tutte le furie James Pallotta: «Lotito continua a rilasciare dichiarazioni sciocche e che denotano ignoranza intorno agli aspetti economici del nostro club. Sarà mia cura renderlo edotto in merito alla nostra solidità e redditività finanziaria. Lo farò come se parlassi a un bambino, parlando lentamente e scandendo bene tutte le sillabe». Finita qui? No. «Pallotta - ha ribadito Lotito - nel 2014 ha perso oltre 38 milioni, con un patrimonio netto negativo consolidato di oltre 81 milioni. Gli auguro di rispettare le norme del fair play italiano». Alla prossima.