LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Fa finta di non pensare al derby, Garcia, troppo concentrato e, forse, preoccupato per la trasferta di oggi della sua Roma a Udine. Alle 12.30, ora solitamente dedicata al pranzo, la prima fatica del 2015 la squadra giallorossa l’affronterà lontano dall’Olimpico, sperando di sfatare la tradizione negativa legata ai precedenti dell’Epifania. Il tecnico francese si affiderà a chi, con l’assenza di Gervinho, impegnato nella coppa d’Africa insieme a Keita, dovrà trasformarsi in breve nel punto di riferimento della manovra offensiva: Iturbe. «Il profilo di Manuel è quello che si avvicina di più alle caratteristiche di Gervinho anche se sono diversi — l’ammissione di Garcia — ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi al gioco e al nostro club, ma ho totale fiducia in lui perché dà sempre tutto in campo, qualità fondamentale per avere successo. Ho questa soluzione, ma ne ho anche altre e questa è la cosa più importante. Dobbiamo migliorare, nelle ultime due gare (Genova e Milan ndc) abbiamo segnato troppo poco e siamo stati poco efficaci. Inizieremo a migliorare a Udine».
La strada che dovranno seguire Destro e Iturbe per convincere il mister è stata già tracciata da un altro collega di reparto. «L’esempio è Ljajic, che non ha aspettato la partenza di Gervinho per la coppa d’Africa per mostrare la sua importanza nella squadra. E mi aspetto da tutti la stessa cosa: prendere lo spazio lasciato vuoto». È ancora ballottaggio Totti-Destro, tenendo presente che tra cinque giorni si giocherà il derby. Entrambi gli attaccanti sono reduci da problemi fisici avuti in settimana, ma si sono fatti trovare pronti per la convocazione. Sul fronte mercato, Garcia smorza le aspettative dei tifosi, facendo forse pretattica. «Ho la fortuna di avere un giocatore fino al 2019 che può giocare ovunque. Sono felice per il suo rinnovo, è un simbolo di Roma e il futuro di questa squadra»