IL MESSAGGERO (S. CARINA) - A tenere banco a Trigoria sono soprattutto le questioni legate ai rinnovi e alle comproprietà. Da risolvere in primis c’è l’affaire Nainggolan. Il presidente del Cagliari, Giulini, nei giorni scorsi ha giocato al rialzo: «Dieci milioni per la metà? Non bastano». Il club sardo la valuta almeno 12-13. A Trigoria non si scompongono, consapevoli sia del fatto che il calciatore ha più volte manifestato la volontà di rimanere nella capitale e sapendo che in Italia l’unico club che potrebbe inserirsi è la Juventus, a patto che venda un big (Pogba o Vidal). Scenario al momento poco plausibile. La sensazione è che il discorso slitterà a giugno con tutte le incognite del caso. Se Nainggolan dovesse continuare su questi livelli, il rischio che la valutazione cresca di pari passo è dietro l’angolo. E con questa, il ritorno bianconero e l’interesse di club stranieri (Liverpool su tutti) che porterebbero il Cagliari ad alzare ulteriormente la posta.
ASSE ROMA-BERGAMO E non finisce qui. Perché oltre ai 12-13 milioni (per ora) di Nainggolan, tra tre gare scatta il rinnovo automatico di Yanga Mbiwa (altri 7 milioni) ed entro giugno dovranno essere versati 4,5 milioni al Boca Juniors per Paredes e 5 per Astori. Per mantenere la rosa attuale, la Roma sarà quindi costretta a spendere nei prossimi mesi una somma vicino ai 30 milioni. Da escludere dunque a gennaio acquisti onerosi anche se continua la ricerca del difensore centrale. Il preferito rimane Chiriches a patto che il Tottenham accetti il prestito con diritto di riscatto proposto da Sabatini. Altrimenti possibile un’operazione a costo zero stile Toloi. L’Atalanta chiede sia Uçan che Emanuelson (che piace anche al Genoa). In stand-by la posizione di Denis (in ballottaggio con Bergessio) ma prima deve partire Borriello (piace a Cagliari e Parma).