«Benatia, Castan e tutti gli altri. Per un ragazzino come me questo è il giardino dell’Eden, ammesso si abbia voglia d’imparare qualcosa». Michele Somma era effettivamente un ragazzino e stava imparando a fare il difensore centrale in modo serio. Tanto ha studiato che Rudi Garcia lo ha preso e gli ha detto che da quel momento in avanti lo avrebbe tenuto in considerazione per il ruolo di terzino destro. Il 22 novembre scorso Somma ha debuttato in Serie A da terzino destro appunto, per mancanza di avversari o meglio di compagni. L’ultimo rimasto, Torosidis, si era rovinato un polpaccio. Michele era appena un po’ meno ragazzino nel fisico e parecchio cresciuto nella testa, ma restava dolce di cuore. «Nel bel mezzo dell’emozione mi sono venuti in mente i pomeriggi che mio padre Mario ha passato ad aspettarmi all’ingresso di Trigoria».
Il Somma giovane non ha avuto altre occasioni di farsi apprezzare in prima squadra, sino a oggi. E’ probabile possa tornare a provarci questa sera. Manca di nuovo l’intera linea di comando della fascia destra e Alessandro Florenzi forse tornerà più utile in posizione avanzata. La Primavera per Michele ormai è il passato. Però è stato un lungo e bel passato, preceduto dalla maturazione negli allievi, beh sì, della Juventus. Si sa quanto sia piccolo il contagocce con il quale Garcia offre minuti ai giovani. Anche la sola idea di mandare in campo Somma contro l’Empoli in una partita con qualcosa in palio ha un valore. Non metter su grossi muscoli, mi piaci veloce. Così ha detto l’allenatore al ragazzo tempo fa.
(corsport)